Tennis

Claudia Giovine: “L’emergenza sanitaria ha cambiato il mio approccio alla vita”

Claudia Giovine - foto Adelchi Fioriti

In una conferenza stampa inedita, realizzata attraverso una videochiamata, Claudia Giovine ha affrontato molti temi, sia sul tennis in generale sia sulla sua carriera. Ha parlato del rapporto di lavoro interrotto con la madre, i viaggi che portano lontano da casa, il confronto con la conterranea Flavia Pennetta; ha risposto a temi attuali: la petizione all’ITF, i dubbi su come riprendere l’attività tennistica, la situazione economica. Come superare l’emergenza sanitaria è un tema importante, è al riguardo ha auspicato che tutto si risolva positivamente,  anche perchè ci sono effetti sulla già esistente mancanza di fondi nel settore. “E’ un tema molto dibattuto –  ha detto la Giovine  –  e al momento  potrebbe essere concluso positivamente. Le associazioni estere si stanno dando da fare, e anche noi, complice l’assenza dell’Itf, ci siamo mossi attraverso varie petizioni. Grazie a questo, l’ITF ora sta creando una piattaforma in cui un giocatore e una giocatrice, entambi eletti, siano da guida per tutti noi nel periodo di post-quarantena. Sono fiduciosa ma obiettivamente mancano le risorse economiche”.

Il problema che comporta l’emergenza covid 19 è l’adattamento a una nuova situazione, come confermato dalla stessa Claudia: “Ho degli obiettivi ben precisi ma è cambiato il mio approccio alla vita. Ogni giorno ora è diverso. Mi sto guardando intorno per capire come riprendere l’attività, che tornei fare. Tuttavia, una persona della mia età cerca di coltivare anche altre cose, cerca altre strade, e magari come quella che accomuna tante persone: avere una famiglia”. Si apre qui un discorso sul passato, sulle vicende personali; i tanti viaggi per allenarsi da una parte all’altra: “Sono andata via dalla mia terra, mi sono allontanata da mia mamma per motivi familiari, ma ho potuto prendere il meglio dalle esperienze intraprese, dalle persone che ho incontrato. Tutto ciò che ne è seguito l’ho accolto positivamente. Gli stimoli sono la prima cosa. Se sono andata via è perchè non c’erano più le condizioni per rimanere. Sono una persona istintiva, avrei forse potuto rifletterci di più, ma andarmene non l’ho considerato un svantaggio”.

C’è poi il confronto con la Pennetta, trattato con leggerezza, con allegria: “Va bene avere in lei un riferimento ma l’importante è non essere associati sempre a qualcuno. La propria storia, la propria carriera, non dipenda dal ‘sei parente di’. Negli anni, Flavia l’ho presa come esempio, come stimolo. Mi sarebbe piaciuto fare un doppio con lei ma questo non è stato possibile. Comunque non credo tornerà a giocare”. Un commento Claudia l’ha dedicato anche alla situazione attuale del tennis femminile, priva di quando Flavia e compagne lottavano ai vertici: “Loro erano più o meno tutte della stessa età, e questo ha rappresentato un viatico importante. Facevano gruppo. Le giocatrici si allenano singolarmente ed è difficile creare un gruppo che si formi per crescere insieme. Tenniste forti ci sono! Ma non sono semplici le condizioni che permettano che le qualità vengano fuori. Inoltre, il tennis italiano è più concentrato sul settore maschile”.

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