Durante una gara di Formula 1 è importante sfruttare al massimo qualsiasi occasione. Al minimo spiraglio un pilota deve provarci, sia per la buona riuscita della propria manovra sia per indurre l’avversario a un errore nella difesa della posizione. Partendo da questo presupposto, però, non possiamo dire che tutto sia concesso. Di mezzo c’è il rispetto, la valutazione del rischio e delle situazioni. Specie se queste piccole occasioni ti si presentano in curva 1 quando ancora la gara è tutta da costruire tra strategie e imprevisti vari.
Negare la possibilità di vincere, di lottare per il podio o per la zona punti al primo giro è un qualcosa che infastidisce e non poco tutti i piloti in pista. Ma si tratta pur sempre di una linea sottile tra il rispetto e l’egoismo che contraddistingue chi con la visiera abbassata pensa solo (giustamente) ai propri obiettivi. Una piccola ma doverosa introduzione per presentare l’appuntamento odierno de ‘L’angolo del ricordo’ che al Gran Premio di Cina 2016 vide protagonisti Sebastian Vettel e Daniil Kvyat.
Shanghai, terza gara dell’anno. Davanti a tutti c’è la Mercedes di Nico Rosberg affiancato in prima fila dalla Red Bull di Daniel Ricciardo. Più indietro, invece, le due Rosse, Hamilton e Kvyat: sei macchine in corsa per la vittoria. Ma al via del GP il caos più totale. Ricciardo prende l’interno e supera agevolmente Rosberg in curva 1 mentre Raikkonen blocca l’anteriore, si sposta sulla sinistra e permette a Vettel di prendersi la posizione. Il problema per le due Rosse, però, è rappresentato dalla Red Bull di Kvyat che nel bel mezzo del caos trova un piccolo spiraglio all’interno di curva 1 per sorprendere Vettel. Seb, suo malgrado, per evitare la collisione col russo sterza verso sinistra e colpisce il compagno di squadra che a sua volta rimbalza contro la Red Bull.
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Volano detriti e iniziano i problemi prestazionali anche se ben presto la chiamata della safety car permette ai piloti di tornare ai box per mettere una pezza ai danni del primo giro. E in realtà la gara successivamente finirà con un buon risultato per Vettel e Kvyat che, dopo un’altra lotta in pista, chiudono rispettivamente secondo e terzo alle spalle di Rosberg con oltre mezzo minuto di gap. Ma nel retro-podio c’è poca voglia di festeggiare da parte del tedesco che nel rivedere gli highlights della gara e sentendo la domanda di Kvyat, riguardo quanto fosse successo in curva 1, sbotta: “Tu mi chiedi cosa è accaduto? Sei entrato come un Torpedo (un missile, ndr)”. “It’s racing” la risposta del russo che fa notare di aver sfruttato al massimo l’occasione presentatasi davanti.
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Un botta e risposta di circa un minuto che segnerà la carriera di Kvyat in Red Bull poiché alla quarta gara, in Russia, Daniil la farà grossa e con un doppio crash metterà fuori dai giochi Vettel. Penalità stop&go, Seb parla con Horner e il resto è storia… al quinto GP, in Spagna, su quella macchina ci salirà Max Verstappen.