Calcagno ha commentato anche le notizie provenienti dalla Germania che parlano di 10 nuovi positivi: “Si deve partire dal presupposto che ci dobbiamo affidare alla comunità scientifica e dovranno essere i protocolli redatti dai medici a dirci come comportarci in questi casi. Dobbiamo anche augurarci che i progressi della scienza ci diano risposte confortanti: se i test che si stanno mettendo a punto riusciranno a darci risposte a breve scadenza, con tempestività dei controlli e il conseguente isolamento del singolo, si potrebbe risolvere il problema e si potrà continuare a procedere a piccoli step“.
“Oggi non c’è la certezza della ripresa del campionato, ma per i calciatori riuscire a ricominciare gli allenamenti è di fondamentale importanza per il mantenimento della loro forma fisica” ha aggiunto Calcagno, che ha concluso: “La responsabilità che abbiamo come sistema, oltre innanzitutto il bene primario della salute, è che non ripartire a livello apicale significa creare un danno a cascata a livello generale, soprattutto sulle categorie minori come la Lega Pro e i dilettanti, dove ci sono moltissimi ragazzi e ragazze, che sono professionisti di fatto, che vivono di calcio. Stiamo creando un fondo solidaristico per tutelare queste categorie perché non possiamo permetterci che siano proprio i soggetti più deboli a pagare il prezzo più alto“.