Serie A

Torino, Cairo: “Ripresa? Tentativo che va fatto. In Lega unità ritrovata”

Urbano Cairo - Foto Antonio Fraioli
Siamo in un momento molto particolare della storia del paese e di tutto il mondo, questa non è una guerra ma è una pandemia che ha sconvolto la vita di tutti“. Il presidente del Torino Urbano Cairo ha parlato, in occasione del 71esimo anniversario della tragedia si Superga, ai microfoni di “Radio Anch’io Sport” su Rai RadioUno. Cairo ha ricordato quella grande squadra, considerata una delle più forti al mondo, che vincendo cinque scudetti consecutivi “ebbe il grande merito di dare un senso di rivincita e scossa al nostro paese dopo la seconda guerra mondiale. Per questa squadra, che dava dieci calciatori alla Nazionale, c’era un affetto speciale. Il Torino è rimasto nel cuore degli italiani ed è un patrimonio di tutti“.

Dopo questo tuffo nel passato, il numero uno dei granata ha parlato della situazione attuale del calcio italiano: “Non so se ripartirà, sono uno dei venti associati alla Lega e non sono in grado di dirlo. Ci sono tentativi di farlo ripartire, con gli allenamenti individuali e dal 18 maggio quelli collettivi: è una cosa molto complicata e difficile“. “Dico che è bene che di questo parli la Lega con i suoi rappresentanti, poi c’è la Figc che interloquisce con il governo, che sta cercando di fare tutto il possibile affinché le cose vadano bene e in sicurezza, per preservare la salute di tutti quelli che gravitano attorno al calcio. Certo, sarebbero partite a porte chiuse ma è fondamentale ci sia un protocollo di grande sicurezza, altrimenti sarebbe un grave errore in un paese che ha quasi 29mila morti e chissà quanti contagi” ha aggiunto Cairo.

Il presidente del Torino precisa che, nel caso in cui si tornasse a giocare, rimarrebbe “il format tradizionale, è quello che la gente preferisce ed è abituata a seguire” e spiega la particolarità del campionato in corso: “Questa è una stagione molto particolare, con calciatori fermi da due mesi, che vivono una situazione senza precedenti: mi chiedo come riprenderebbero e quanto ci metterebbero a tornare in forma. Ci sono anche squadre che hanno avuto malati di Covid-19 e una serie di cose che devono essere tenute in conto. Credo che giustamente ci sia la volontà da parte di tutti di capire se la ripartenza è possibile, è un tentativo che va fatto. Ovviamente, chi guida il paese deve preservare un interesse più ampio in un tema di salute“. “In Germania hanno ripreso ad allenarsi ma il Colonia ha tre positivi” sottolinea Cairo, “il calcio è uno sport di contatto e comporta una trasmissione più facile del virus rispetto ad altre discipline, tutte fermate. Deve esserci una parola finale dell’esecutivo, che sa molto di più degli altri cosa fare per tutelare la salute di tutti“.

Sono molto preoccupato per la salute di chi lavora nel Torino: per gli allenamenti e le eventuali partite deve esserci un protocollo assolutamente sicuro, cosa non facile” ha aggiunto il presidente, che assicura come in Lega ci sia “una ritrovata compattezza e opinioni anche in parte differenti, perché i presidenti esprimono anche un loro personale sentire. C’è un’unità ritrovata ma si dovrà capire come andare avanti in questa stagione, se si potrà proseguire e in quali condizioni“. La Lega gestisce il rapporto con le televisioni, mentre ad ogni club è lasciata la trattativa con i calciatori e Cairo spiega di aver trovato “ragionevolezza” con i suoi, perché in un momento inedito per tutti, “ognuno deve fare dei sacrifici“. Il numero uno dei granata ha infine parlato della ripresa degli allenamenti, che per il Torino partiranno nei prossimi giorni in forma individuale, dopo “tamponi, visite mediche e tutti i test possibili“.

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