Quest’oggi il grande ospite della consueta rubrica ’15 minuti con’ di Sportface.it, condotta da Lorenzo Andreoli, è stato il telecronista di Sky Sport Maurizio Compagnoni, che ha spiegato come occupa il tempo libero e raccontato i suoi inizi di carriera: “Cerco di documentarmi e seguire ciò che sta succedendo in Italia e nel mondo. Provo anche a tenermi in forma, facendo delle passeggiate per andare a fare la spesa. Di solito leggo libri quando sono mare, nelle pause di campionato, ma adesso mi concedo almeno un’oretta al giorno di lettura. Mi sono laureato in giurisprudenza e ne sono orgoglioso, ma non ho amato molto il diritto. Ho da sempre voluto fare il giornalista calcistico. Quando ho cominciato all’inizio degli anni 90′, in Italia c’era Tangentopoli. Ho conosciuto una Milano diversa dagli anni 80′, era una città in grossa difficoltà, ma che poi è riuscita a riprendersi alla grande”.
Compagnoni ha preso parte anche ad alcune edizioni dei Giochi Olimpici nelle vesti di inviato, per poi passare a Sky nel 2003: “La mia prima Olimpiade fu ad Atlanta 1996 e fu tutto bellissimo, un sogno. C’era un’atmosfera fantastica, mi sembrava di essere in un film. Fu molto emozionante risentire il discorso di Martin Luther King. Passando a Sky, sono rimasto impressionato dalla potenza economica dell’azienda; arrivò subito la Champions League. Inoltre i giornalisti sportivi salirono da 40 a circa 160 in poco tempo”.
Il telecronista ha evidenziato le principali caratteristiche che un commentatore deve possedere: “Ci deve essere grande intesa tra telecronista e commentatore tecnico, con i tempi di intervento che sono fondamentali. Non è facile, a volte ci possono essere posizioni contrastanti. Anche nella telecronaca deve esserci una costante evoluzione, pur mantenendo alcuni punti fermi. Io personalmente cerco soprattutto di rinnovare il mio linguaggio. Prima era più difficile, ora con Internet è può facile e veloce raggiungere notizie, storie e curiosità. Quando preparo notizie su un giocatore, cerco anche delle peculiarità accattivanti”.
Ogni telecronaca nasconde alcuni segreti e retroscena, infatti, Maurizio Compagnoni ha raccontato qualche curioso aneddoto del suo lavoro: “Ci sono partite che quando vengono ritrasmesse mi suscitano qualcosa di speciale, mi fanno emozionare particolarmente. Una volta feci un danno nel posticipo Bari-Parma nel marzo del 2000, ci furono disguidi tecnici di tutti i colori. Schiacciai il microfono di Bergomi per segnalare i problemi, mi dissero di stare zitto e gli urlai un paio di parolacce, alla fine finii su ‘Striscia la Notizia’. Per la situazione attuale sono preoccupato, vorrei capire come e quando si riprenderà”.