La ripresa del campionato di calcio rimane in sospeso anche in Spagna. Un segnale è arrivato anche dai giocatori, che non sono a favore di un ritorno in campo in queste condizioni. Il sindacato calciatori della Liga non ha infatti dato il suo assenso al protocollo sanitario stabilito dalla Commissione Sport per poter riprendere il campionato. I giocatori chiedono chiarimenti su quali siano realmente i rischi di contagio e su cosa potrebbe succedere in caso di nuovi casi positivi. Secondo l’Afe, il protocollo così elaborato “non avrebbe il visto del ministero della Salute”. “Vogliamo sapere qual è il reale rischio di contagio alla ripresa, se i test ai giocatori spettino al Ministero e come funziona il meccanismo di coordinamento in caso di inosservanza del protocollo; riteniamo che vadano previste sanzioni severe in casi del genere” spiegano i calciatori.
L’assocalciatori spagnola inoltre, secondo quanto riportato da El Mundo Deportivo, chiede al Governo di “essere più esplicito su cosa accadrebbe in caso di nuove positività alla ripresa: nulla viene specificato, se scatta la quarantena per tutta la squadra o se viene isolato solo il nuovo positivo“. Il sindacato ha citato anche rischi di incostituzionalità nel caso in cui la quarantena si svolgesse fuori da strutture Covid e con i familiari, per questo l’assocalciatori chiede che, in caso di ripresa, intercorrano almeno tre giorni tra una partita e l’altra, vietando inoltre lo svolgimento di match con temperature superiori ai 32 gradi.