Nella stagione 2000/2001 andò in scena l’unica edizione della FIBA Suproleague, una competizione nato da un errore della Federazione internazionale che regola la pallacanestro. La massima competizione europea per club prima di quell’anno era di fatto sempre appartenuta alla FIBA che già nel 1957 ne appoggiò la creazione con il Segretario Generale Renato William Jones. A livello puramente formale la competizione cambiò negli anni diversi nomi fino a diventare FIBA Euroleague; ma tutto questo cambia alla vigilia della stagione 2000/2001, quando l’ULEB – Unione delle leghe europee di pallacanestro – si appropria del nome per creare una propria competizione, approfittando dell’errore di FIBA che non registrò mai il nome Euroleague. A fronte di questo smacco però la FIBA era comunque intenzionata ad organizzare il torneo che prende il nome a punto di Suproleague.
I top club europei si dividono così tra due organizzazioni con l’Eurolega che riesce subito a prendere: Olympiakos, Virtus Bologna, Real Madrid, Barcellona, TAU Vitoria e Benetton Treviso. La FIBA invece riesce a tenere il CSKA Mosca, il Panathinaikos, il Maccabi Tel-Aviv e l’EFES. L’offerta, naturalmente, raddoppia anche per le italiane; oltre le già citate Treviso e Virtus Bologna, vanno in Eurolega anche Verona e Fortitudo Bologna. La neonata competizione accoglie così le quattro semifinaliste del campionato 1999/2000, facendo capire sin da subito in che direzione tira il vento. Sono invece due le squadre azzurre impegnate nella Suprocup, si tratta di Scavolini Pesaro e Montepaschi Siena.
Il nuovo format, vede 20 compagini al via, divise poi in due gruppi da dieci; a passare sono le prime otto classificate di ogni raggruppamento. La Mens Sana ancora in rodaggio europeo – dopo i quarti di finale playoff dell’anno prima – esce nel girone A, chiudendo al nono posto con sei vittorie e ben dodici sconfitte. Se la cava meglio la Scavolini – che in campionato chiuderà al secondo posto la regular season – con nove vittorie che valgono il quinto posto nel gruppo e un agevole passaggio alla fase successiva. Negli ottavi di finale i marchigiani ribaltano il confronto alle meglio delle tre gare contro i turchi dell’Ülkerspor; dopo il 91-81 di gara, Pesaro vince prima in casa per 83-96 e poi si impone nel match decisivo per 85-88 (prova da 20 punti di Demarco Antonio Johnson). Proseguono senza difficoltà anche le quattro super potenze impegnate nel torneo, dopo aver avuto vita facile ai gironi non si dannano troppo neanche in sede di ottavi di finale, come d’altronde non lo faranno nei quarti di finale. E l’avventura dei biancorossi pesaresi arriva al capolinea proprio contro il Maccabi Tel-Aviv che vince 80-69 e 84-77 le due sfide, nessun problema anche per le altre.
Dall’11 al 13 maggio 2001 è il Palais de Bercy, di Parigi, ad ospitare la Final Four della Suproleague. Nella prima semifinale il Maccabi Tel-Aviv supera il CSKA Mosca, lo fa con un’ottima prova specialmente nel terzo periodo dove un parziale di 23-9 cambia rotta alla gara e permette agli israeliani di trionfare sull’86-80 con 17 punti di McDonald e Huffman. Nell’altra semifinale vincono i campioni d’Europa in carica, il Panathinaikos regola l’Efes 74-66 e arriva a rigiocarsi la finale dell’anno prima proprio con il Maccabi. Nei quaranta minuti della finale però non c’è storia, a Bercy è festa del Maccabi. I greci limitano l’offensiva di Huffman in prima, ma McDonald e Fotsis fanno già il buco che viene poi ampliato proprio dall’eroe della semifinale. Punteggio finale di 81-67 per il Maccabi che si laurea campione d’Europa insieme alla Virtus Bologna che intanto ha vinto la prima finale di Eurolega.