Per trovare l’ultimo titolo vinto dalla Roma bisogna tornare indietro di 12 anni. Precisamente al 24 maggio del 2008, quando la squadra giallorossa alzava la sua nona Coppa Italia, grazie alla vittoria contro l’Inter. Si trattava dell’ultimo trofeo della gestione Sensi che avrebbe passato il testimone dopo qualche giorno agli americani, quindi segnò proprio la fine di un’era e l’inizio di qualcos’altro.
All’Olimpico di Roma, i giallorossi e i nerazzurri chiusero l’annata nello stesso modo in cui l’avevano aperta in occasione della Supercoppa italiana, gli uni contro gli altri. Le due squadre erano state le protagoniste indiscusse della stagione e si erano battute fino all’ultimo per lo scudetto con tante polemiche. Il club di Mancini aveva dovuto rinunciare a Materazzi e Cambiasso e aveva messo in campo Burdisso al centro della difesa e Vieira e Stankovic centrali di centrocampo. Tra gli assenti spiccava anche il nome di Ibrahimovic, sostituito da Balotelli. Spalletti, invece, preferì Cassetti a Panucci e Giuly all’ormai separato in casa Mancini. In attacco, come unica punta Vucinic.
I giallorossi scendono in campo sicuramente più motivati e mostrano cattiveria da subito, dimostrando di voler prendere il pallino del gioco. Dopo venti minuti, però, sono gli ospiti a sfiorare il gol con Maxwell fermato da un grande intervento di Doni. La Roma continua la sua manovra avvolgente e viene premiata al 36′ con Mexes che porta in vantaggio i suoi. Calcio d’angolo battuto da Pizarro, sulla palla arriva il difensore francese, che con un destro secco spedisce la sfera in porta, dove Toldo non può arrivare. Gli uomini di Mancini subiscono il colpo dello svantaggio, e fino alla fine della prima frazione di gioco non riescono a rendersi pericolosi, rischiando, anzi, di subire il gol del raddoppio. Perrotta con l’ennesimo inserimento centrale serve Aquilani, ma il destro del giocatore viene deviato in angolo e l’Inter fa un sospiro di sollievo.
Nella ripresa, il copione non cambia. I nerazzurri non sembrano avere la forza di reagire e gli uomini di Spalletti insistono per provare a infliggere agli avversari il colpo di grazia. Colpo di grazia che arriva dopo nove minuti: splendida azione giallorossa con Perrotta che serve Vucinic sulla sinistra. Il montenegrino passa nuovamente la palla al numero 20, che insacca senza difficoltà con il portiere spiazzato. Il secondo gol sembra risvegliare un po’ di orgoglio negli uomini di Mancini, che iniziano a rialzare la testa, non ci stanno a perdere in questo modo. E così Pelè, entrato al posto di uno spento Stankovic, al 61′ conquista la rete che potrebbe riaprire la partita con un tiro potentissimo dalla lunga distanza che trafigge Doni. Il match torna di nuovo in bilico e quattro minuti dopo Burdisso, su cross di Maicon, sfiora il clamoroso pareggio con un colpo di testa che si spegne sul palo. Questa, di fatto, è l’ultima grande occasione della partita per due squadre che iniziano ad avvertire i postumi di una stagione lunga e impegnativa. La poca lucidità fa incattivire lievemente la partita e l’arbitro è costretto a tirare fuori più di una volta il cartellino giallo.
Nonostante qualche pressione in più dell’Inter nel finale all’Olimpico il risultato non cambia e il match finisce 2-1.
La Roma, dimostrando tutta la fame che aveva, si prende una parziale rivincita nei confronti dei campioni d’Italia dell’Inter battendoli in finale di Coppa Italia per il secondo anno consecutivo. E’ l’epilogo ad una grande stagione dei giallorossi, che hanno lottato su tutti i fronti, sfiorando l’impresa scudetto in campionato, mai stato così vicino negli ultimi anni, e la semifinale di Champions League. Dulcis in fundo, la grande festa dei giocatori, compreso l’infortunato Francesco Totti, sceso in campo dopo il triplice fischio indossando la maglia numero 10 per alzare al cielo la nona e ultima Coppa Italia della storia giallorossa.