L’head of club performance della Roma, Maurizio Fanchini, nel corso di un’intervista rilasciata al sito giallorosso, ha spiegato il suo punto di vista riguardo al tema degli allenamenti dei calciatori, attualmente concessi soltanto all’aperto: “Non conosco le realtà di tutti i club, ma penso che con un po’ di organizzazione si possa cercare di avere una situazione controllata a livello di allenamento individuale. E’ meglio fare attività dentro il centro sportivo, dalla Serie A alla Serie C. E’ bene sfruttare le proprie strutture, per poter controllare gli accessi e dividere in gruppi le persone, mantenendo la sicurezza di tutti”.
Il preparatore atletico della formazione giallorossa ritiene che sia più saggio permettere gli allenamenti all’interno di una struttura controllata e che sarebbe opportuno farlo il prima possibile: “Pensate a quante persone ci sono in giro. Chiunque potrebbe avvicinarsi al calciatore, anche per solo per un saluto. Questo porterebbe al rischio di contagio per i cittadini e per i giocatori. Senza parlare dell’aspetto legato agli infortuni, perché un parco ha buche e terreni asfaltati. Si dovrebbero accogliere i calciatori in gruppi, abbiamo tre campi di allenamento in erba naturale e questo vorrebbe dire avere sullo stesso terreno di gioco massimo tre giocatori per volta, tenendoli a distanza. Ognuno ha la sua camera e potrebbe farsi la doccia li’. In più, la nostra e’ una struttura chiusa e controllata, dove l’accesso sara’ consentito solo ai pochi calciatori e al personale che deve lavorare in quel momento, senza creare situazioni ambigue. E prima si ricomincia, anche in forma individuale, meglio e’. Prima di tutto per evitare infortuni, non solo per una questione di performance”.