Calcio femminile

Calcio femminile, Regina Baresi: “All’Inter tutelate come gli uomini”

Regina Baresi - Foto profilo Facebook

Regina Baresi, figlia di Beppe e nipote di Franco, ha rilasciato un’intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport. La capitana dell’Inter ha parlato della possibile ripartenza della Serie A femminile: “La prima cosa da considerare è riprendere con la sicurezza per tutti, le atlete, lo staff… quindi finché non si avranno tutte le certezze che la salute sia tutelata a dovere, occorre aspettare a ripartire. Il 18 comunque è una data che c’è, che si vede, bisogna solo attendere le conferme di essere sicure al cento per cento“. Lo stop forzato è causa di crisi economica per il calcio italiano, specie quello femminile, ma Baresi precisa: “L’Inter a dire il vero non sta facendo distinzioni tra maschile e femminile. Ci sentiamo tutelate al pari dei maschi. Per quanto riguarda poi il movimento femminile in generale, si spera che tutti i passi avanti che sono stati fatti ultimamente circa impegno e visibilità, non siano vanificati da questo lockdown“.

L’attaccante nerazzurra poi ha parlato di come sta vivendo la quarantena a livello personale: “Nella vita di prima, moltissima gente non aveva il tempo di fermarsi a pensare quali sono le vere priorità, quello che davvero ti può far star bene nella vita. Anche a me questo lockdown sta servendo per capire. Nelle difficoltà si può, anzi si devono trarre gli aspetti positivi. In questo caso, di rimescolare le carte, cosicché si potrà ripartire con idee diverse, con voglia e obiettivi più chiari rispetto a prima“. “Ho la fortuna di avere Onda (il suo cane, ndr) e quindi esco con lei a fare il giretto più volte al giorno. Poi abbiamo un programma di allenamento da seguire in casa, che ci viene aggiornato settimanalmente. Mi piace tantissimo cucinare, un’altra delle cose a cui, come dicevamo prima, nelle giornate super piene magari non sempre si trova il tempo da dedicare” spiega Baresi su come passa le giornate in questo periodo.

Sul rapporto con la squadra, Baresi racconta: “Facciamo spesso conferenze su Zoom con tutto lo staff e le compagne. Ci sono tante ragazze che vivono all’estero con cui ci confrontiamo sulla situazione sanitaria degli altri paesi. Poi con le compagne ci si sente singolarmente con messaggi, chiamate, insomma è un rapporto che continua a essere intenso nonostante la quarantena. Anzi forse in quarantena lo è di più“. Tornando invece al calcio, Lazio e Napoli al momento sono in zona promozione e quindi la prossima Serie A potrebbe vedere molti club dalla grande tradizione nel maschile: “I club professionistici fanno bene al campionato. Le grandi piazze portano pubblico e visibilità come si è visto quest’anno in Serie A con l’arrivo dell’Inter“.

Sulla stagione dell’Inter femminile invece, Baresi spiega: “Abbiamo iniziato con tante ragazze nuove, molte straniere e abituate a un calcio diverso. E un mister nuovo, quindi è normale che abbiamo dovuto prima conoscerci. Un percorso iniziato in preparazione e che via via ha dato i suoi frutti. E anche la mancanza di esperienza ha pesato. Ma, come ho detto, ci sono stati tanti miglioramenti. Ci possiamo tutti ritenere soddisfatti“. La proprietà di Suning “ci ha sempre dimostrato di voler fare le cose al meglio” ha sottolineato Baresi, che sull’avversaria più pericolosa ha risposto: “La Juventus. Sono anni che si dimostra la squadra più forte, compatta, con giocatrici di esperienza che fanno parte della Nazionale, un valore aggiunto d’esperienza che porti in campo anche quando giochi col club”.

Mentre la calciatrice che l’ha impressionata di più è stata la capitana della Fiorentina “Alia Guagni. Forza fisica, corsa e determinazione che fanno la differenza“. Baresi ha parlato anche del suo futuro: “Vivo anno per anno. Per il momento sto giocando, indosso la maglia dell’Inter che mi dà soddisfazioni. E non mi pesa allenarmi“. Infine, la capitana dell’Inter ha raccontato com’è nata l’iniziativa di promuovere gratuitamente sui social i prodotti delle aziende italiane: “Questo periodo di difficoltà, con tante aziende che non possono lavorare, mi ha spinto a provare a fare qualcosa per aiutarle. Alla fine, avendo tante persone che mi seguono sui social, che ora sono forse lo strumento di comunicazione più efficace, ho pensato di sfruttare questa mia visibilità pubblicizzando le aziende nostrane, ovviamente senza chiedere nulla in cambio“.

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