L’esterno della Nazionale italiana e del Friburgo Vincenzo Grifo ha spiegato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport cosa sta accadendo in Bundesliga in questi giorni in cui alle società è già permesso di effettuare gli allenamenti in vista poi della ripresa del campionato tedesco: “Veniamo divisi in gruppi, 4 giocatori e 1 portiere. Nei primi tempi per blocchi di ruolo, adesso anche misti, un elemento per ruolo. Faccio stretching a casa, riscaldamento con la cyclette che ho messo sul terrazzo, poi vado al campo già cambiato. Quando finisco, veloce cambio di maglia ma senza usare lo spogliatoio in comune, torno a casa, a volte anche in bicicletta. Non ci misurano la temperatura prima di ogni allenamento perché ogni tre giorni ci fanno il tampone”.
Non è ancora tutto tornato come prima, ma sono stati fatti dei passi avanti che in Italia sembrano lontani: “Sono già felice per essere tornato in campo, però vorresti sempre di più: prima la partita, poi la partita con il pubblico perché se segni vorresti condividere la gioia. Ma ci mancano anche i momenti insieme con tutta la squadra. Ridi, scherzi con i compagni, poi magari ti vien voglia di dare la mano a qualcuno. Poi ti blocchi: fermi, non si può. E’ giusto però ripartire, per noi e per la gente. Il pallone manca a tutti. Anche se stai a casa, si può guardare Juve-Inter o Friburgo-Colonia. Il calcio dà tanto, dà emozione: molta gente sarà contenta se si ricomincia”.
Grifo era entrato nel giro della Nazionale e qualora si fosse disputato l’Europeo nel 2020 sarebbe stato tra i candidati per la convocazione: “Io sono già felice per esserci entrato nel gruppo azzurro. Devo ringraziare il ct, la squadra, Evani che mi aveva portato già nell’Under 20: quando sono stato convocato da Mancini quasi sono messo a piangere, sognavo questo fin da piccolo, quando i nonni mi compravano la maglia azzurra al mercato in Italia e avevo solo 5 anni. Non so come finirà l’anno prossimo, per me è importante fare bene qui, con assist e gol. Poi decide il ct, ma io darò tutto per essere nel gruppo”.