Amarcord

L’angolo del ricordo: Estoril 2018, Joao Sousa profeta in patria

Vincere un titolo a livello Atp suscita sempre una forte emozione. Se ciò avviene “in casa”, davanti ai propri tifosi, i sentimenti sono ulteriormente amplificati. Poco importa che si tratti di Andy Murray a Wimbledon o di Joao Sousa ad Estoril. Le lacrime di gioia e di orgoglio non conoscono nazionalità né torneo.

Sul calendario è appena scoccato il quinto mese del 2018 e ad Estoril, in Portogallo, il Millenium Open sta per prendere il via. Le speranze dei lusitani sono riposte nelle wild card Ferreira Silva e Pedro Sousa, nel qualificato Domingues, ma soprattutto in Joao Sousa, unico portoghese direttamente nel tabellone principale insieme ad Elias. Sousa, tennista portoghese con il best ranking più alto raggiunto, sembra più determinato che mai a regalare una gioia ai tanti spettatori accorsi ed a far vivere un momento indimenticabile al tennis portoghese.

La sua classifica non gli permette di beneficiare di una testa di serie ed all’esordio pesca il russo Daniil Medvedev, ottava forza del seeding. In entrambi i set, Sousa si trova in svantaggio di un break, ma con il suo spirito guerriero riesce ad assicurarseli entrambi, prevalendo con lo score di 7-6 7-5.

Al secondo turno lo attende un derby portoghese contro il suo omonimo Pedro. Nonostante i favori del pronostico siano dalla sua parte, il tennista di Guimaraes si trova in grossa difficoltà e, dopo aver perso il primo set, deve ricevere per il match sul 5-4 nel secondo parziale. Joao se la cava annullando due match point e facendo suo il tie-break, ma nella frazione seguente, la stessa situazione si ripresenta. Ancora una volta, però, Sousa si fa trovare pronto e dal 5-3, si aggiudica quattro giochi di fila, recuperando una partita che sembrava già persa e volando ai quarti di finale.

Una vittoria davvero importante, soprattutto dal punto di vista psicologico per il tennista di Guimaraes, il quale scende in campo con un atteggiamento diverso contro Kyle Edmund, terza testa di serie. Il portoghese parte bene aggiudicandosi il primo set, ma il suo avversario reagisce e gli rifila un severo 6-1 che riporta in parità la sfida. A sorpresa, la frazione di gioco decisiva si rivela essere un monologo di Sousa, che concede appena sette punti al britannico e stacca il pass per la semifinale grazie ad un rotondo 6-0.

A contendergli un posto nell’atto conclusivo del torneo sarà un altro NextGen, Stefanos Tsitsipas, reduce dalla finale raggiunta nell’Atp 500 di Barcellona appena una settimana prima. Il match è molto simile a quello con Edmund, con il primo combattuto set che finisce nelle mani di Sousa, mentre nel secondo il greco prevale per 6-1. Infine, complice l’alta posta in palio e un po’ di paura, nel terzo set è il tie-break a dover interrompere un dominio dei servizi che sembra poter durare a lungo. Il portoghese parte subito forte e conferma la sua superiorità, trionfando per 7-4 al terzo match point a disposizione. E’ in finale.

Sousa ha già vinto ben due titoli Atp: nel 2013 a Kuala Lumpur contro il malcapitato Benneteau e a Valencia nel 2015 contro Bautista Agut, entrambi in rimonta. E’ chiaro però, che un titolo in casa davanti al proprio pubblico avrebbe un sapore decisamente diverso. A separarlo da questo sogno è l’americano Frances Tiafoe, che pochi mesi prima aveva vinto il suo unico titolo in carriera a Delray Beach ed era reduce da una convincente vittoria ai danni di Carreno-Busta in semifinale.

Sono da poco passate le 16:30 e Sousa è appena sceso in campo contro Tiafoe per scrivere la storia: diventare il primo portoghese ad aggiudicarsi questo torneo. C’era andato molto vicino Frederico Gil nel 2010, ma Montanes s’impose per 7-5 al terzo. Ora, tutto è nelle mani di Joao. Il primo set è pieno di break e di chance da entrambe le parti, ma dopo 40 minuti di gioco è il tennista di casa ad assicurarselo per 6 giochi a 4. Sousa parte benissimo anche nel secondo set e, grazie a ben due break di vantaggio ottenuti in apertura, inizia a vedere il traguardo. Tiafoe lo riporta alla realtà, strappandogli la battuta proprio quando serviva per chiudere. La seconda volta, invece, è quella buona e sempre con il punteggio di 6-4, Joao mette la parola fine al match.

L’emozione è incontenibile. Sousa lancia la racchetta e si butta a terra, con le mani sul volto. Dai suoi occhi escono le lacrime, ma nel pubblico sono tante le persone che si commuovono. Poi l’abbraccio con Tiafoe in una cornice surreale con tutti gli spettatori in piedi per rendere omaggio all’impresa di Joao. Il portoghese ha ormai un rubinetto in fondo agli occhi e continua a piangere per la gioia. Una bandiera del Portogallo lo accompagna dal primo all’ultimo momento della premiazione. Sousa ce l’ha fatta. E’ entrato nella storia ed ha regalato una soddisfazione inquantificabile a tutto il popolo lusitano. Come se non bastasse, il nativo di Guimaraes si iscrive all’albo d’oro del torneo che può vantare nomi del calibro di Federer, Djokovic, Del Potro e Wawrinka. Una settimana da incorniciare per Joao Sousa, eroe nazionale e profeta in patria.

SportFace