Il campione del mondo in carica di MotoGp, Marc Marquez si è raccontato a ‘The Makong Of’, la docu-serie realizzata da Dazn Originals: “Siamo tutti piloti, siamo tutti combattenti. E’ qualcosa che facciamo sin da piccoli e rende le cose entusiasmanti quando cerchi di infilarti in quei piccoli spazi. La gara sara’ cosi’ oggi. Oggi andrà cosi’. Tutti lo hanno fatto. Per la serie: tu sorpassi li’? Io sorpasso qui. Vuoi lasciare un segno del tuo pneumatico sulla mia gamba? Io te lo lascio sul fianco. Quello che mi hanno insegnato e’ che sulla moto sei solo. Hai una squadra alle spalle che lavora duro ed e’ parte dei tuoi successi, ma quando sei sulla moto l’ultima decisione spetta a te ed e’ li’ che devi seguire il tuo istinto”.
Lo spagnolo in poco tempo è riuscito ad adattarsi perfettamente alla classe regina, trionfando addirittura nella stagione del suo debutto: “Correre nella classe regina significava competere contro quelli che erano stati i tuoi idoli, come Valentino Rossi, Dani Pedrosa, anche lui in categoria, gente a cui vedevi fare cose diverse, come Jorge Lorenzo. Gareggiare contro di loro, con loro, e’ incredibile”.
Marquez ha dimostrato di essere un vero fenomeno delle due ruote, confermando quanto fatto vedere nelle classi minori: “Se c’e’ un contatto da dietro, la prima cosa che faccio e’ voltarmi, per vedere chi e’ stato. Mi piace vedere chi mi ha colpito. Quella e’ la prima cosa che faccio ed e’ un riflesso, infatti poi mi dico: ‘Perché ti sei girato e hai perso tempo per guardare?’ Ma io sono cosi’, viene da dentro. Poi te e dimentichi e riparti, riprendi il tuo ritmo”.
Il pilota della Honda ha spiegato anche i rapporti di tensioni avuti in questi anni, soprattutto con Valentino Rossi: “Da Valentino puoi imparare tantissime cose. All’inizio il nostro rapporto era buono, come lo era con altri piloti, ma qui c’e’ un tema importante da evidenziare: il rapporto e’ buono quando non lotti per lo stesso obiettivo. La stessa cosa mi e’ successa con Dani Pedrosa, eravamo amici. Ma quando lottavi per il campionato, c’era questa tensione, che il tuo rapporto era ‘Ciao, come stai?’, ‘Bene, grazie’, e nient’altro. Ma e’ una tensione sana, che e’ necessaria per la competizione”.