“Il Var? Percorso irreversibile, dovremo continuare a migliorarlo e ci lavoriamo per farlo diventare ancora più omogeneo in tutto il mondo in maniera tale che non ci siano differenze. E di farlo diventare più democratico, anche nei paesi dove ci sono meno risorse economiche“. Questo il pensiero di Pierluigi Collina, presidente della commissione arbitri della Fifa. L’ex arbitro internazionale intervenuto ai microfoni di Tutti Convocati su Radio 24 ha aggiunto: “Il Var è una tecnologia al servizio dell’uomo, ma è sempre l’uomo che prende la decisione finale. L’uomo per definizione è fallibile. Poi dipende dalle varie culture quanto sia possibile accettare un errore o meno, e da qui il differente utilizzo che c’è stato recentemente sperando che in futuro ci sia una maggiore uniformità di utilizzo. Pensiamo che sia sempre esistito: io la prima volta che discussi del Var era novembre 2014. In cinque anni e pochi mesi siamo passati da un’idea da studiare ad utilizzarlo in tutte le leghe più importanti del Mondo e anche nelle competizioni più importanti come i Mondiali“.
Lo scopo però resta sempre lo stesso, migliorare questa tecnologia: “La valutazione è sicuramente positiva, i pro sono molto più dei contro. L’obiettivo è quello di continuare a lavorare per cercare di fare meglio perché siamo ancora in una fase iniziale, sin dall’inizio abbiamo detto agli arbitri che la maniera migliore per dimostrare solidarietà ed amicizia tra di loro non è quella di non dire che chi in campo ha fatto un errore, ma evidenziarlo e richiamarlo“. Mentre, per quanto riguarda l’Ifab, ha spiegato: “L’Ifab lavora, studia e dibatte per poi arrivare al momento di sintesi conclusivo con le novità regolamentari. Le commissioni sono formate da persone che di calcio ne sanno: una parte più tecnica e poi ex giocatori e allenatori. Sorrido quando definiscono l’Ifab come un consesso di parrucconi”. Collina è intervenuto anche sull’eventuale introduzione del tempo effettivo come nel basket: “Ne è stato discusso nei panel Ifab, cambierebbe molto le logiche anche di chi trasmette una partita di calcio. Secondo me non siamo lontani già ora dal tempo effettivo”.