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NBA, Chris Paul: “Prima di ripartire ai giocatori serve un mese per tornare in forma”

Chris Paul, Oklahoma City Thunder Official Facebook Page
Chris Paul, Oklahoma City Thunder Official Facebook Page

“Ve lo dico subito, anche se non credo che la Nba ci stia pensando. Ma se ci dicono: ‘Ehi, avete due settimane e poi cominciamo’, la nostra risposta è no. Non può succedere. Qualunque sia il tempo necessario per rimetterci in forma, saremo noi a dare un input alla lega, perché siamo noi quelli che giochiamo”. Parole chiare del presidente dell’associazione giocatori dell’NBA Chris Paul nonché stella degli Oklahoma City Thunder, che mette subito i puntini sulle i ben prima di qualsivoglia richiesta da parte della dirigenza che guida il massimo campionato di basket americano, fermato ormai da più di un mese per via dell’emergenza coronavirus che sta mettendo in ginocchio il mondo e in particolare gli Stati Uniti.

Paul incalza e ribadisce il proprio pensiero: “Non possiamo mettere a rischio di infortuni i nostri giocatori, perché con pochi allenamenti il rischio sarebbe ancora più alto di prima. Servono almeno 3/4 settimane. Al momento siamo in una situazione in cui nessuno sa cosa succederà. Molte volte i miei colleghi mi chiedono ‘Ehi, cosa sta pensando di fare la lega? Cosa succederà con i playoff? Cosa succede all’All-Star Game’ e per dare una risposta basta andare al vertice, dal commissioner Adam Silver, per ottenerla. Ma questa volta non è così semplice: non è che ho le risposte e sto cercando di nasconderle, è che davvero non le ho”. Tornare in campo il prima possibile, ma senza forzature, è però il desiderio di tutti: ”Vogliamo giocare, questo è sicuro. Ma stiamo cercando di capire come farlo succedere. E ci sono tanti passaggi da affrontare perché accada. Ci sono molte ipotesi, è bello che tutti stiano cercando di dare la loro idea e che tutti vogliano tornare a giocare, ma la sicurezza di giocatori, famiglie, tifosi e tutti viene al primo posto”.

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