“Quando ho saputo dei miei compagni di squadra e dei membri del nostro staff positivi al Coronavirus, c’è stata subito tanta paura, soprattutto per loro. Poi, una volta realizzato il tutto, ho cominciato ad avere paura anche per me e la mia famiglia perché sono stato a contatto con i miei compagni contagiati per diversi giorni, e quindi ci poteva essere la possibilità che potessi averlo contratto anche io. Ho pensato a mia moglie ed ai miei figli, ma poi per fortuna il periodo della quarantena è finito: tocchiamo ferro, è andato tutto bene fino ad ora, speriamo che non succeda niente anche più avanti”. Queste le parole del centrocampista della Fiorentina, Marco Benassi, ai microfoni di ‘Radio Bruno’. Il giocatore viola ha spiegato che tutti sarebbero contenti di tornare ad allenarsi ma con le dovute precauzioni: “Sto leggendo che molto probabilmente si ricomincerà con gli allenamenti il prossimo 4 maggio. Con le dovute misure di sicurezza, noi siamo i primi a volerci allenare perché questo e’ il nostro lavoro ed il calcio è la nostra passione. Sarebbe un piacere tornare a fare un allenamento ma sempre con le adeguate misure di sicurezza, perché il calcio e’ importantissimo, ma in questo momento penso che ci siano cose più importanti”.
Riguardo l’eventualità di giocare in estate, si è mostrato propositivo: “Nessun problema a riprendere il campionato e giocare d’estate. Qualcosa andrà cambiato, visto che si dovrebbe giocare ogni tre giorni, con temperature molto alte e quindi si dovrebbe cambiare qualcosa in termini di preparazione. Ad oggi faccio fatica ad immaginare la ripartenza del campionato. Leggendo quel che ancora sta accadendo non immagino una ripartenza a breve. Giocare le partite a porte chiuse? Sicuramente sarà così se si deciderà di riprendere. Non è la stessa cosa rispetto a prima: ad Udine è stata la prima gara che ho vissuto a porte chiuse ed è stata forse una delle partite più brutte a cui abbia mai assistito, visto che ero in panchina, perché senza tifosi non è il solito calcio, quello a cui siamo abituati. Bisognerebbe abituarsi presto a questa situazione”.