Il Masters 1000 di Monte-Carlo ha storicamente regalato grandi emozioni agli appassionati, proponendo testa a testa superlativi fra i migliori interpreti del tennis. Il dominio di Rafael Nadal è stato evidente nel corso della seconda metà degli anni ’00, con undici trionfi complessivi di cui otto consecutivi: marchio di un fuoriclasse senza eguali, perlomeno per caratteristiche. Il nuovo millennio è però stato inaugurato da un altro principe di Monaco, esponente di uno stile pregiato, esteticamente ineccepibile, aggraziato, armonico, ricercato: Cédric Pioline. Il tennista classe ’69 ha stregato gli amanti di questo sport nel corso degli anni ’90, epoca ricca di campioni straordinari che lo hanno segnato indelebilmente, fra i quali vi è il talento francese.
Le caratteristiche di gioco di Pioline rimandano ad un tennis d’altri tempi, fautore di uno dei rovesci ad una mano migliori di tutti i tempi, per l’armonia con il quale il suddetto colpo veniva eseguito. Il nativo di Neuilly-sur-Seine offriva un gioco da fondo concreto e ben strutturato, con intuizioni tattiche spesso sopra le righe ed un dritto incisivo e rapido, con il quale dominava usualmente gli scambi. Pioline ha raggiunto l’apice della sua carriera nel 2000, con la conquista dell’evento di Monte-Carlo, coronamento di una carriera che poteva raccontare molto di più di quanto abbia effettivamente fatto, con due finali Slam perse nettamente contro Pete Sampras che rappresentano un sigillo indelebile con l’espressione “Ad un passo“.
L’ex atleta francese ha conquistato il prestigioso evento monegasco superando in finale l’ungherese Dominik Hrbaty, osso duro ed atleta pragmatico. Pioline è riuscito ad avere la meglio sull’avversario solo dopo tre parziali di agonismo puro, terminati con il punteggio di 6-4, 6-7(3), 7-6(8), con successiva esplosione di gioia del talento transalpino. L’emblema della vittoria del classe ’69 è stato splendidamente ritratto dall’ultimo punto conquistato contro l’opponente ungherese: difesa straordinaria in chop e passante lungolinea in slice geniale, tripudio di emozioni ed espressione perfetta dell’eleganza del suo gioco totale.
Pioline ha provato a realizzarsi offrendo il meglio di sè, inventando uno stile di gioco prezioso e conquistando comunque traguardi importanti, sfiorandone altri, sino a concludere la propria carriera come ottimo doppista. Honoré de Balzac diceva: “Il principio della vita elegante è un alto pensiero d’ordine e d’armonia, destinato a trasmettere poesia alle cose“, Pioline ha creato magnifiche poesie sui campi da gioco di ogni parte del mondo, sino a trasmettere la propria vena poetica al tennis stesso, capostipite di una categoria di giocatori a lui successiva. Fra i talenti che hanno seguito le orme del talento transalpino vi è di certo il connazionale Richard Gasquet, dotato di una leggiadria con pochi pari al mondo e notoriamente esponente prezioso di un rovescio ad una mano straordinariamente euritmico. Cèdric Pioline è stato iniziatore di una personalissima tendenza che ha ispirato e continuerà ad ispirare generazioni, seppur anche indirettamente, ponendo il via ad un processo che ha portato alla ribalta talenti come Denis Shapovalov, fra i giovanissimi. Da Monte-Carlo 2000 a Monte-Carlo 2021, che ci sia ancora spazio per la pura estetica?