Il Mondiale di MotoGp, quest’anno, non ha ancora preso il via a causa della nota emergenza sanitaria di Covid-19 e, addirittura, la Dorna starebbe prendendo in considerazione la cancellazione dell’intera stagione. Il tema più caldo nel panorama motociclistico, negli ultimi giorni, è sicuramente la squalifica per 18 mesi inferta ad Andrea Iannone, in seguito al ritrovamento di tracce di steroidi anabolizzanti nelle urine del pilota, nonostante la riconosciuta contaminazione alimentare.
Il 30enne abruzzese, dunque, non sta attraversando un bel periodo, considerando anche i risultati deludenti della scorsa stagione in sella all’Aprilia; eppure, soltanto quattro anni fa, nel 2016, Iannone raggiungeva l’apice della sua carriera nella classe regina, trionfando con la Ducati nel Gran Premio d’Austria davanti al compagno di team Dovizioso. Il tempo passa per tutti, è vero, ma il pilota di Vasto sembrava essere finalmente sbocciato e pronto per competere con i grandi avversari.
Con lo stop forzato alle gare, vogliamo ripercorrere quella giornata del 2016, molto speciale per Andrea e per tutto il team Ducati.
La MotoGp, dopo la pausa estiva, torna in pista in Austria sul circuito del Red Bull Ring. Le due Ducati dimostrano di avere un buon passo sin dalle prove libere del venerdì e, infatti, il giorno dopo, Andrea Iannone conquista la pole position davanti a Valentino Rossi e Andrea Dovizioso, per una prima fila tutta italiana, che non si vedeva dal Gran Premio del Giappone del 2006. Subito dietro, però, ci sono tre spagnoli molto agguerriti: la Yamaha del campione del mondo in carica Jorge Lorenzo, la Honda di Marc Marquez e la Suzuki di Maverick Vinales.
La mattina del 14 agosto 2016 Iannone conferma il suo miglior crono nel warm up, con Dovizioso e Lorenzo che si classificano immediatamente dietro. Arriva il momento tanto atteso della gara di MotoGp e, poco prima del via, emerge un importante dettaglio sulla Ducati del poleman che, al contrario dei suo rivali, monta una gomma morbida sul posteriore.
Si spengono i semafori e scatta la corsa. Iannone mantiene la prima posizione, nonostante i reiterati tentativi di sorpasso di Rossi, mentre, alle loro spalle, si consuma il duello tra Dovizioso e Lorenzo. I primi quattro prendono un buon vantaggio su Marquez e Vinales e, nel frattempo, Lorenzo sopravanza Rossi in seconda piazza.
Il pilota abruzzese resta al comando, ma dietro di lui l’altra Ducati è in piena bagarre e restituisce il sorpasso allo spagnolo della Yamaha, con Marquez che, invece, inizia a ricucire il gap, portando con sé anche Vinales. A metà gara Dovizioso rompe gli indugi e attacca il compagno di team, strappandogli la prima posizione.
Iannone non ci sta e, dopo aver studiato attentamente il punto in cui sferrare l’offensiva, stampa il miglior tempo in 1’24″561, tornando in testa alla gara a setti giri dalla fine, mentre Lorenzo, terzo, cerca di allungare su Rossi. Le coppia di Yamaha è ormai distante e la scuderia di Borgo Panigale può già prepararsi alla grande festa.
Andrea Iannone in sella alla Ducati vince il Gran Premio d’Austria davanti al compagno di squadra Dovizioso e a Lorenzo, conquistando il suo primo successo in MotoGp. La giornata è storica, poiché una Ducati torna sul gradino più alto del podio sei anni dopo l’ultima volta, quando, nel 2010, Casey Stoner trionfò a Philipp Island; inoltre, la Rossa centra una doppietta che mancava dal GP d’Australia del 2007, quel giorno gli eroi furono il solito Stoner e Loris Capirossi.
Iannone, però, non ottiene soltanto la sua prima vittoria, ma stabilisce anche il record per il giro più veloce del circuito e mette a referto il suo primo hat-trick nella classe regina. Un giorno memorabile per il pilota abruzzese che, speriamo, possa risolvere tutti i suoi problemi per tornare a regalarci queste emozioni al più presto.