Sara Errani ha concesso una lunga e significativa intervista a Sportface.it, mediante un classico format Q&A, confrontandosi con il direttore Alessandro Nizegorodcew. L’atleta italiana ha partecipato alla serie “15 minuti con..“, raccontando alcune fasi della sua carriera a cuore aperto ed analizzandole criticamente. Errani ha esordito illustrando brevemente le sue nuove abitudini in quarantena: “Sto bene, sono chiusa in casa a Valencia. Fra serie tv e cucina cerco di allenarmi, un po’ come tutti noi“.
In seguito l’ex top 5 WTA ha riavvolto il nastro della sua storia sportiva, raccontando peraltro il rapporto professionale con Pablo Lozano: “Vincevo tantissime partite, ero in fiducia e le cose mi venivano in automatico: riuscivo a giocare senza pensare troppo. Stavo bene, mi divertivo e giocavo molto, ero in uno stato fisico pazzesco. Il match contro la Ivanovic a Parigi è stato quello della svolta, sono riuscita a sbloccarmi. Pablo ha sempre avuto una fiducia in me immensa, ci credeva tantissimo, mi vedeva fortissima anche se io non mi vedevo così. Allo stesso tempo mi toglieva pressione, giocavo con giocatrici più dotate di me fisicamente e me lo faceva notare, così da spronarmi. Ho raggiunto picchi incredibili in carriera, non mi sono mai considerata così forte da raggiungere superare certi traguardi“.
Errani ha poi giudicato positivamente il suo 2020 tennistico, seppur breve, per poi offrire una panoramica su alcune problematiche personali: “Quest’anno stavo andando meglio, riuscivo ad essere più tranquilla in campo. Il fatto di riuscire a dare tutto ciò che ho è il mio obiettivo, senza troppi freni. Volevo divertirmi e stare bene in campo, volevo essere ad un livello di competitività alto, come sempre. Scacciare i propri fantasmi è complesso, si può accettare che ci siano ma forse non andranno mai via e si deve imparare a convivere con essi. Si deve essere bravi a saperli gestire, un po’ alla volta, è una questione davvero delicata. Nella situazione in cui sono non è nemmeno facile spiegare cosa siano questi fantasmi, cerco di dimostrare sempre in campo che riesco a combatterli”.
In chiusura la tennista nativa di Bologna ha dettagliatamente illustrato alcuni momenti cupi della sua esperienza professionale: “Penso essere cambiata tantissimo, ho avuto tante esperienze negative che mi hanno lasciato tante cicatrici, questo pesa e si fa sentire. Avevo meno problemi precedentemente, non mi è mai piaciuto essere al centro dell’attenzione, con gli anni tanti episodi mi hanno fato veramente male. Forse sono meno spontanea nelle interviste o in campo, è tutto dovuto alle esperienze vissute. Ho tentato di rialzarmi, ma questi episodi mi hanno cambiato in determinati aspetti. La mia famiglia è stata fondamentale in questa situazione, ma d’altra parte ci sono state cose che ho vissuto in prima persona, da sola, è difficile da dividere la torta con qualcuno in questi casi“.