Amarcord

L’angolo del ricordo: Fognini distrugge Murray in Coppa Davis

Fabio Fognini - Foto Antonio Fraioli
Fabio Fognini - Foto Antonio Fraioli

“Oj vita, oj vita mia” e la festa può scattare. Andreas Seppi regala il punto decisivo che vale la semifinale in Coppa Davis dopo sedici anni ma, senza nulla togliere alla vittoria dell’altoatesino contro Ward in una situazione mai banale sul 2-2, il vero capolavoro si era materializzato qualche ora prima. Quella domenica del 6 aprile di sei anni fa verrà infatti ricordata soprattutto per la lezione magistrale di Fabio Fognini a Andy Murray: 6-3 6-3 6-4 con il britannico mai in grado di far partita pari, eccezion fatta per il primo allungo sul 3-1 nel primo set.

I cinque giochi consecutivi del taggiasco, però, sono solamente il preludio di una prova di forza impressionante che infiamma il pubblico di Napoli, già bollente di suo. Nella splendida location all’Arena del Mare, a pochi passi dalle acque partenopee e con delle cartoline regalate da inquadrature aeree che poco avevano da invidiare a Montecarlo, Fabio fa gioire, spellare le mani al suo pubblico e sorridere la sua futura moglie Flavia Pennetta, presente in tribuna. Murray arranca, paga il doppio impegno di sabato (con la prosecuzione del singolare contro Seppi interrotto per pioggia e il doppio con Fleming) ma la superiorità mostrata in campo da Fognini non può banalizzarsi con una semplice differenza di condizione fisica. Quando c’è da correre, Andy corre. Sbuffa, ci mette intensità, sente la partita e fa sudare ogni punto a Fabio, che però è in una di quelle giornate in cui al suo tennis brillante riesce ad unire una lucidità mentale da top player. La palla dell’azzurro canta quando esce dal piatto corde, non si contano sulle dita delle mani le smorzate vincenti che mandano in tilt Murray e che talvolta desiste addirittura dal rincorrere.

Il nutrito settore ospiti britannico è ammutolito, Napoli è ormai una bolgia e sul punteggio di due set a zero in favore di Fognini sente di aver ormai la partita in pugno. Murray le prova tutte, resta attaccato nel punteggio ma si ritrova a servire indietro 5-4. E la pressione sulle sue spalle, nonostante un palmares già prestigioso e un ruolo consolidato nei fab-4, lo schiaccia definitivamente. Quattro gratuiti regalano a Fabio una delle vittorie più belle in carriera, resa ancor più significativa dall’abbraccio e dalla consacrazione del suo pubblico.

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