Uno spazio di retroscena, aneddoti e approfondimento. E’ quello che è andato in onda sulla pagina Facebook di Sportface.it grazie all’intervento in collegamento live di Riccardo Cucchi, storico giornalista e radiocronista sportivo, che ha risposto alle curiosità del direttore Alessandro Nizegorodcew. Su tutti si è toccato il tema delle Olimpiadi, quelle passate ma anche quelle future, visto il rinvio dei Giochi di Tokyo 2020 per l’emergenza coronavirus: “Speriamo che il prossimo anno si possano vivere – ha spiegato Cucchi – Ricordo la cerimonia dei Giochi di Los Angeles del 1984, era la mia prima Olimpiade e al microfono c’erano tanti maestri. Ho avuto l’onore di vivere l’apertura grazie ad un biglietto da spettatore al fianco di Claudio Ferretti che sarebbe stato poi la voce dell’atletica leggera. Il primo impatto con le Olimpiadi l’ho avuto nel 1960 e quei Giochi furono gli ultimi a garantire un contatto diretto con gli atleti. Si poteva passeggiare tranquillamente nel Villaggio Olimpico di Roma, ho ancora una bandierina con gli autografi degli atleti e in quell’occasione ho respirato lo spirito olimpico“. C’è spazio anche per un commento sulla passione degli italiani per la scherma: “Siamo abituati a definirci un popolo di calciatori. In realtà sono convinto che siamo un popolo di schermidori a giudicare dalle medaglie. Ed è infatti lo sport più vincente della storia dello sport italiano, non soltanto a livello di Olimpiadi ma anche a livello di Mondiali“.
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