Formula 1

F1, Leclerc: “Schumacher il mio idolo. Non vedo l’ora di tornare in pista”

Per il momento ci stiamo adattando alla situazione che non è ottimale. E’ passato un anno da quando ho iniziato a guidare la Ferrari e ancora mi risulta difficile crederci. E’ sempre un onore quando ne indosso la divisa e non vedo l’ora di tornare in pista”. Charles Leclerc ha risposto via social ai tanti appassionati di Formula 1 e tifosi della Ferrari. Il pilota monegasco, come tutti, al momento è fermo in attesa che si possa riprendere le attività in sicurezza. L’idolo tra i piloti Ferrari per me è stato Michael Schumacher – commenta il pilota della Rossa -. Ero piccolo quando lui vinceva tanto. Era impressionante e tutte le volte che guardavo la Formula Uno erano ovviamente lui e la Ferrari che seguivo maggiormente. Ma mi sarebbe piaciuto anche correre con Senna e imparare da lui, aveva grande talento ma ha lavorato molto duramente”.

“Ho commesso degli errori ma sono quelli che mi hanno permesso di essere il pilota che sono oggi – ha aggiunto Leclerc -. Ho imparato ad avere pazienza, la pazienza è qualcosa di molto importante e che ho faticato molto ad avere in passato. Ma stando in Ferrari ho imparato che serve. Ovviamente non puoi avere tutto e subito e a volte devi avere un po’ di pazienza e imparare dai migliori e quindi da Sebastian e dal team. Le cose hanno bisogno di tempo per sistemarsi, quindi a volte c’è bisogno di aspettare e io ero forse un po’ troppo impaziente prima”.

SUL GP DI MONZA“La situazione era abbastanza tesa: Lewis, anzi Valtteri, era appena dietro di me e poi è arrivato Lewis. Quindi avevo molta pressione, soprattutto essendo a Monza. L’intera settimana era stata improntata a quella vittoria, io e la Ferrari avevamo tutto il Paese con noi, quindi ho sentito molta pressione e sì, ero teso dietro la visiera del mio casco ma l’unica cosa che continuavo a dirmi era di stare calmo e rimanere concentrato su quello che dovevo fare nella monoposto e che era la cosa piu’ importante portare a casa il risultato. E questo è quello che abbiamo fatto”.

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