“Il futuro della Serie A? Aspetto quello che mi dirà la Lega. È il passaggio fondamentale e deve ovviamente avvenire in tempi brevi: non si può tirarla troppo per le lunghe“. Così il presidente della Fip Gianni Petrucci sul futuro del massimo campionato di basket italiano ai tempi del coronavirus. Tutto fermo in Italia, così come in altri paesi europei, in attesa di una svolta tra chi richiede lo stop completo della stagione e chi invece ipotizza date per la ripresa: “Chi parla di tempi certi per me sbaglia – ha affermato Petrucci in un’intervista al Corriere dello Sport -. Fare previsioni è impossibile. Un mese, due mesi o tre… Nessuno può dirlo davvero. Io mi fido e soprattutto rispetto l’autonomia della Lega Basket. Come mondo della pallacanestro abbiamo una grande fortuna: Gandini è uno dei tre più grandi dirigenti che ha frequentato o frequenta il mondo del calcio e lui adesso sta lavorando con noi“. Petrucci successivamente fa il punto della situazione tra i vari club italiani: “Ho perso il conto di quanti hanno lasciato l’Italia per fare ritorno negli Stati Uniti. E poi i palazzetti: giocare al chiuso d’estate. Come si potrebbe garantire una stagione equa con molte squadre rimaste senza i giocatori più forti. E poi: parliamo di ripartenza, di mondo che rinasce e noi lo facciamo a porte chiuse con cinque squadre di serie A in Lombardia? A parte la gente in tribuna, la pallacanestro è uno sport di contatto. Immaginate se si ripresenta un solo caso di coronavirus all’interno dello spogliatoio“.