“Stiamo conducendo uno studio sull’impatto delle misure a partire dalle prime zone rosse: in quella nel basso Lodigiano R0 superava 3 all’inizio, intorno al 28 febbraio era già sceso al di sotto di 1. Infatti i casi hanno cominciato a scendere abbastanza rapidamente nell’area di Codogno, poi un piccolo ritorno per una Rsa colpita”. Gianni Rezza, capo del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, si è mostrato sicuro delle misure di contenimento prese dal governo per l’emergenza coronavirus, e ha mostrato come stiano portando i primi effetti.
“Anche sul piano nazionale la curva dei nuovi casi mostra un plateau, forse una lieve tendenza alla diminuzione – ha continuato Rezza -. Se avessimo fatto scorrazzare il virus liberamente in 6 mesi avremmo probabilmente esaurito l’epidemia, ma lasciando morti e feriti sul campo. Invece stiamo appiattendo la curva, per dilazionare il numero di casi nel tempo se non contenere del tutto. Le misure stanno dando i loro effetti. Ma bisogna rafforzare molto il controllo sul territorio fare contact tracing, essere molto attivi nel controllo locale, con attenzione ai nuclei familiari e soprattutto agli operatori sanitari. La fase 2 dovra’ essere graduale e con interventi mirati e proattivi per minimizzare il rischio”