Il presidente del Cagliari Tommaso Giulini ha rilasciato un’intervista all’emittente sarda Videolina nella quale ha confermato la riduzione consensuale da parte dei calciatori del club sardo degli stipendi. Per la precisione la squadra ha rinunciato a un mese di ingaggio, quello di marzo: “Tutti i nostri tesserati hanno dato grande disponibilità e mostrato senso di appartenenza, rinunciando fin da ora a una mensilità. Ciò ci aiuta a coprire buona parte di questa perdita stimata attorno ai 4 milioni, che ad oggi non include però i diritti tv. Se venissero a mancare anche quelli, sarebbe una catastrofe e una mensilità non basterebbe a coprire il buco di bilancio di questa stagione. Se il campionato non dovesse ripartire, vedremo cosa fare con le mensilità di aprile e maggio”.
Il numero uno del club isolano continua e si scaglia contro chi pensa di poter già trovare delle date per ricominciare: “Ci sono state tante discussioni fuoriluogo, chi sostiene di avere un’idea chiara su quando ripartire non è rispettoso della situazione. Molti pensano al proprio interesse ma oggi l’opinione che conta è quella dei tifosi, dovrebbero essere loro a esprimersi se continuare o meno perché senza tifosi il calcio non esiste. Bisogna chiedere a loro se vogliono vedere terminare la stagione se ci saranno le condizioni oppure no. Sarebbe però un’impresa titanica mettere d’accordo tutti se i campionati non dovessero ripartire”.