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Serie A, Gravina: “Se non si riprende stiamo studiando opzioni”

Gabriele Gravina e il presidente della Cina

“Aspettiamo di capire quale riferimento verrà inserito nel nuovo Decreto, ovviamente ci atterremo alle indicazioni della comunità scientifica e del Governo. Nel frattempo, parteciperemo alla riunione di domani con la Uefa per capire bene qual è lo scenario a livello internazionale. Comunque, ripartire entro il mese di maggio ci consentirebbe di concludere il campionato con un leggero sforamento”. Queste le parole del presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina che ha rilasciato un’intervista all’Italpress. Domani si terrà la riunione tra l’Uefa e le 55 federazioni e Gravina sta già studiando delle soluzioni in merito alla classifica da comunicare alla Uefa nel caso in cui il campionato non riprenda, anche se tutti continuano a sperarci: “Anche la determinazione della classifica di tutti i campionati spetta al Consiglio Federale, non solo l’assegnazione dello scudetto. Non ho perso la speranza di tornare in campo, ma stiamo studiando diverse opzioni e prima di decidere faremo una valutazione che tenga presente il minor rischio di conflittualità all’interno del mondo del calcio. Dopo un periodo così difficile, non sarebbe veramente auspicabile“.

Tra i vari temi trattati, ovviamente, c’è stato anche quello del taglio degli stipendi dei calciatori su cui il presidente si è detto completamente d’accordo: “Tutti devono concorrere, quota parte, per fronteggiare la crisi dovuta all’emergenza Covid-19. Per questo ho apprezzato molto l’iniziativa della Juventus, in particolare ho elogiato l’azione decisiva di Chiellini e Bonucci che si sono fatti interpreti presso i loro compagni di un’esigenza impellente per il loro Club”. Per quanto riguarda il futuro delle altre leghe, tra cui Lega Pro e Lnd, Gravina si è mostrato comprensivo e vicino alle preoccupazioni dei presidenti Francesco Ghirelli e Cosimo Sibilia e ha assicurato: “Sono preoccupazioni reali. La base della piramide del calcio italiano è la più esposta, rischiamo di dover rinunciare ad un numero ingente di società. Stessa cosa, non in termini numerici ovviamente, rischia di avvenire in Lega Pro. Per impedire che questo avvenga, stiamo lavorando senza sosta individuando norme federali ad hoc e promuovendo azioni legislative di sostegno al nostro settore. Il Fondo Salva Calcio, con la partecipazione diretta della Figc, e mi auguro anche della FIFA, della UEFA, magari anche con l’1% derivante dalle scommesse che abbiamo chiesto al Governo, sarà uno strumento utile per impedire questa emorragia”.

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