“Il lockdown dell’Italia non potrà durare a lungo, è stata una misura molto dura economicamente. Per le scuole e le università si può provare a introdurre modifiche. Anche per gli esami e le valutazioni di fine anno in modo da non far perdere agli studenti l’anno scolastico o l’esame universitario. Quando terminerà il blocco? Quando il comitato scientifico afferma che la curva inizia a scendere, possiamo studiare le misure di rallentamento. Ma dovrà essere molto graduale“. Queste le parole di Giuseppe Conte in un’intervista rilasciata a “El Pais” sulle misure prese dall’Italia per ridurre il rischio di contagio del coronavirus. Al momento sono ancora tanti i nuovi casi giornalieri, ma sono in molti ad affermare che iniziano a vedersi i primi effetti della chiusura totale.
“In questo momento in Europa si gioca una partita storica – afferma il Premier -. Non è una crisi economica che ha toccato alcuni Paesi meno virtuosi di altri. Non c’è distinzione qui che ha a che fare con i sistemi finanziari. Questa è una crisi sanitaria che ha finito per esplodere in campo economico e sociale. È una sfida storica per l’intera Europa”.
“Se l’Ue non è all’altezza della sua vocazione e del suo ruolo in questa situazione storica, i cittadini avranno più fiducia in essa o la perderanno definitivamente? – prosegue Conte – Siamo nella fase più acuta, è ragionevole pensare che siamo vicini al picco. Vogliamo uscire da questa crisi il più presto possibile“.