Neil Lennon, allenatore del Celtic, è intervenuto ai microfoni della BBC e ha ammesso la particolare situazione che stanno affrontando i suoi giocatori in isolamento: “I miei giocatori sono come animali in gabbia. Sono uomini giovani e in forma abituati ad un modo di vivere quasi da reggimento. La loro routine è allenarsi e giocare. Tutto questo è andato. Alcuni di loro cucineranno per se stessi per la prima volta nella loro vita. Il cambiamento può mettere a dura prova la loro mente. Sono abituati all’intensità e all’improvviso questa non c’è. Siamo consapevoli della necessità di mantenere la salute mentale in queste circostanze. Dobbiamo tutti mantenere il nostro benessere”. Nessun giro di parole da parte del mister che si dice preoccupato dello stato dei suoi giocatori. Sulla routine cittadina e l’eventuale ripartenza dei campionati, aggiunge: “Sinceramente finché posso uscire e fare un po’ di esercizio per la mia serenità allora sto bene. Però il silenzio è assordante quando esci a fare una passeggiata. Tutto è deserto. Dobbiamo solo andare avanti come meglio possiamo. Siamo tutti nella stessa barca. Mi manca davvero il calcio. Mi mancano i giocatori, lo staff, le partite. Mi manca tutto davvero. Devo anche dire, però, che non è male apprezzare ciò che hai. La ripartenza? Penso che il calcio significherà molto di più dopo tutto questo. Ora torniamo alle nostre radici, torniamo alla vita della comunità con le persone che si guardano l’un l’altro, forse ci eravamo allontanati troppo da questo mondo. Ciò che sta accadendo è tragico, ma tutti si stanno riunendo per cercare di superarlo e questo è bellissimo”.