Domenica 1° agosto 1976, il giorno in cui cambiò la vita di Niki Lauda. Il tre volte campione del mondo, nato a Vienna nel 1949 e scomparso nel maggio 2019, al Gran Premio di Germania fu protagonista di uno degli incidenti più spaventosi nella storia della Formula 1. Ancora oggi al nome di Lauda viene associato il Nurburgring, tracciato tedesco ora inutilizzato dalla classe regina poiché sostituito definitivamente nel corso degli ultimi anni dall’Hockenheimring. Di quella domenica ci si ricorda dello schianto violento, della Ferrari disintegrata e delle fiamme sulla Rossa. Un episodio divenuto leggendario che cambiò letteralmente la vita di Lauda tanto da renderla celebre attraverso il noto film ‘Rush‘, opera apprezzata anche dai non appassionati di F1.
Al GP di Germania quella domenica c’era James Hunt in pole position con la sua McLaren, dietro di lui proprio Niki. Poco prima della partenza una leggera pioggia si abbatte sul tracciato del Nurburgring e quasi tutti i piloti scelsero di montare gomma da bagnato. Ma dopo un solo giro in tanti tornarono ai box per passare alla gomma slick. Condizioni complicate che misero in grossa difficoltà anche Lauda che alla seconda tornata, complice un’errata entrata sul cordolo scivoloso, sbandò in una curva al Bergwerk per poi colpire il guard-rail e rimbalzare nuovamente a centro pista. Fuoco e fiamme avvolsero immediatamente la Ferrari e dopo pochi secondi Harald Ertl e Brett Lunger non riuscirono ad evitare il veicolo in mezzo alla pista: un duro impatto nel quale Lauda perse il casco.
Guy Edwards, pilota che riuscì ad evitare l’impatto, e gli stessi Ertl e Lunger scesero subito dalla macchina per prestare soccorso a Niki, aiutati anche dal sopraggiunto Arturo Merzario. Lauda era gravemente ferito e soprattutto ustionato e venne trasferito in elicottero all’ospedale militare di Coblenza, poi al Trauma Clinic di Ludwidshafen e al Stadliche Krankenstalen di Mannheim. Niki lottò a lungo tra la vita e la morte riuscendo fortunatamente a sopravvivere anche se sfigurato in volto. Dopo soli 42 giorni dall’incidente Lauda tornò a gareggiare in F1 al Gran Premio d’Italia. Un ritorno che lasciò l’intero mondo, sportivo e non, a bocca aperta.
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