Fabio Fognini si ferma a un passo dall’impresa nel Fanta Indian Wells 2020. Non è bastata la spinta di un pubblico superlativo per colmare del tutto il gap (non bastano infatti i voti per il nostro calcolo che sveleremo domani) contro Rafael Nadal, che agguanta la finale annullando un match point e spuntandola per 1-6 6-4 7-5. Fabio gioca un primo set in cui ricorda Terence Hill nella scena della pistola in “Continuavano a chiamarlo Trinità”: Rafa incassa schiaffi da qualsiasi parte del campo, Fogna gioca anche un vincente di rovescio lungolinea a una mano e gli chiede “L’hai capita?”.
Lo spagnolo fa finta di nulla, vede sfilar via il parziale in una ventina di minuti scarsi ma cambia marcia e nel secondo si risveglia. L’equilibrio si spezza sul 3-3 con colpo rocambolesco del numero 2 al mondo: sul 30-40 Fognini trova un angolo imprendibile col rovescio incrociato ma Nadal lo arpiona con il dritto che si trasforma in un banana shot che passa dietro il seggiolone dell’arbitro e atterra all’incrocio delle righe, sottolineato dal commento ammirato del taggiasco: “Che culo oh”. Si va al terzo ma Fabio non arretra e sembra poter involarsi verso la vittoria dopo essersi issato sul 5-4 40-30, poi il fattaccio. Bernardes chiama fallo di piede sulla seconda, il ligure non può crederci e per protesta indossa le scarpette numero 14 di Federico per evitare di commetterne altri. Così facendo compromette però vistosamente la sua mobilità e l’avversario ne approfitta con tre giochi consecutivi.
Dall’altro lato della rete ci sarà l’inossidabile Novak Djokovic, vincitore di un’altra lunga battaglia contro Dominic Thiem battuto con il punteggio di 6-3 4-6 7-6. Oltre tre ore di gioco su di un Centrale speranzoso di rivivere lo spettacolo della finale degli Australian Open ma i due hanno fatto meglio: la partita è già diventata un must tanto da essere immediatamente venduta su dvd masterizzati all’uscita del complesso. Nel primo set Nole mette subito le cose in chiaro con un break a freddo per mettere subito margine e issarsi sul 3-0. Thiem scioglie il braccio e riprende fiducia ma non è sufficiente per rimettersi in carreggiata: l’ultimo treno passa sul 5-3 ma era quello diretto a Hogwarts e non aveva nulla a che fare col tennis. Dominic non ci sta, si ricorda delle origini serbe della ex fidanzata Mladenovic e i suoi occhi vengono pervasi da una nuova luce. Un paio di accelerazioni devastanti fanno male a Djokovic e a suo figlio Stefan in tribuna.
Il pubblico si schiera – stranamente – dalla parte dell’austriaco, per una chiamata dubbia Nole è furente e chiama l’intervento del supervisor Mosciatti che, coraggiosissimo, si nasconde sotto il seggiolino e prova a mandare avanti Flavio Cobolli e Matteo Gigante, presenti a Indian Wells senza un motivo ben precisato. “Non me rompe, sto a sentì Marione in radio che inveisce contro il corona virus. Giga vai tu?”, risponde Cobolli. Gigante prova a spiegarsi con Nole: “Novak, der is a problem uit dis point. The giudice di linea… ndo sta? Come se chiama? Meid a misteich”. Djokovic, palesemente irritato, sposta di peso Gigante e si presenta a Mosciatti: “Aò!”. Messo letteralmente spalle ai teloni, il supervisor gli sussurra “Senti, ti dovrei squalificare ma famo che ti tolgo solo un punto”. Il serbo accetta ma il set è ormai andato e si va al terzo. Nessuno dei due molla, una lotta senza esclusione di colpi sino al tie-break. Nole e Dom sono stremati e sul 5-5 crollano entrambi a terra, rimanendoci a lungo. Layhani prova a occupare i tempi morti raccontando una barzelletta ma poi capisce di dover prendere una decisione e inizia un countdown: “aaaannnd ten… aaaand nine” sinché al ‘one’ Djokovic trova le forze per rialzarsi e guadagnarsi l’accesso in finale, mentre Thiem viene trasportato d’urgenza al pronto soccorso.