Basket

L’angolo del ricordo: l’Europeo “africano” vinto dall’Egitto

Tra tutte le edizioni degli Europei di basket, quella del 1949 si ricorda come la più atipica della storia. Prima di tutto la manifestazione si svolge fuori dai confini geografici europei, per l’esattezza in Egitto; tutte le gare della competizione – allora alla sesta edizione – si sarebbero infatti disputate a Il Cairo. L’inaspettato evento prende forma dopo che l’Unione Sovietica, vincitrice dell’edizione 1947 si rifiuta di ospitare la rassegna – cosa che al tempo erano chiamati a fare i detentori del titolo – a quel punto il diritto scalò alla Cecoslovacchia seconda classifica che aveva però ospitato proprio il torneo del 47, di conseguenza si arriva al gradino più basso del podio occupato dall’Egitto che prende così in carica il processo organizzativo.

Nel 1949 l’Egitto non era a buon mercato né estremamente sicuro. Per questo ed altri motivi rinunciano alla trasferta Cecoslovacchia, Belgio, Lituania, Polonia, Bulgaria e molte altre. Restano a casa anche l’Unione Sovietica che di giocare in una colonia inglese non ne vuol sapere e l’Italia scottata nell’anima dalla catastrofe di Superga. Solo quattro nazionali europee prenderanno dunque parte al torneo: Francia, Grecia, Paesi Bassi e Turchia. Per completare il field di un Europeo povero in partenza furono chiamate Siria e Libano che insieme ai padroni di casa egiziani portano a sette il numero delle compagini al via (sette in meno rispetto a quelle di due anni prima). 

In Egitto il basket era arrivato negli anni trenta grazie a Carmine “Nello” Paratore (poi coach anche di Virtus Bologna, Virtus Roma e della nazionale italiana). Nato in Africa ma di origini catanese, in quegli anni proprio lui fondò la federazione basket egiziana e nel 1937 la nazionale prese parte per la prima volta all’Europeo, vista l’assenza di una federazione continentale africana (lo stesso discorso si farà in Asia per Libano e Siria). Con un numero di squadre ridotto rispetto alle edizioni più recenti, l’Europeo si gioca con la formula usata in Lituania nel 1939: sette team in un girone all’italiana, due punti per la vittoria e solo una per la sconfitta. In campo lo spettacolo non abbonda, i padroni di casa e la Francia – argento olimpico l’anno prima – sono un gradino sopra la concorrenza e con punteggi comodi si aggiudicano tutte le gare prima dello scontro diretto, quest’ultimo il destino vuole si giochi in occasione dell’ultimo turno diventando di fatto una finale. A vincere sarà la nazionale di “Nello” Paratore per 57-36, a guidarla in campo Albert Fahmy Tardos, Adbel Hafez Ismail e Youssef Abbas. L’Egitto entra nella storia vincendo l’Europeo, un’impresa che resta tale anche al netto delle squadre assenti. A confermare quanto fatto in patria arriverà l’oro nei Giochi del Mediterraneo e il quinto posto nel Mondiale.

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