“Come si può pensare che siano adeguati a questo shock simmetrico strumenti elaborati in passato, costruiti per intervenire in caso di shock asimmetrici e tensioni finanziarie riguardanti singoli Paesi?“. Stando a quanto si apprende da Palazzo Chigi sarebbe questo il messaggio che il premier Giuseppe Conte avrebbe inoltrato ai leader dell’Unione Europea nel corso del Consiglio europeo. Un duro attacco da parte del premier contro le lentezze e i tatticismi dell’Europa in un momento nel quale urgono risposte veloci per combattere l’emergenza coronavirus. “Se qualcuno dovesse pensare a meccanismi di protezione personalizzati elaborati in passato allora voglio dirlo chiaro: non disturbatevi, ve lo potete tenere, perché l’Italia non ne ha bisogno – ha aggiunto Conte – L’Italia ha le carte in regola con la finanza pubblica: il 2019 l’abbiamo chiuso con un rapporto deficit/Pil di 1,6 anziché 2,2 come programmato. Le conseguenze del dopo covid-19 vanno affrontate non nei prossimi mesi ma domani mattina“. Una posizione condivisa anche dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Conte ha fatto bene. Se si vogliono proporre vecchi strumenti faremo da soli, spenderemo quanto serve“.