A cura di Valerio Carriero e Alessandro Nizegorodcew, in smart working
Va in archivio uno dei pomeriggi più intensi della storia di Indian Wells. Tra i match più attesi di giornata c’era sicuramente quello tra Nick Kyrgios e Stan Wawrinka. Spalti pieni, pubblico in visibilio. Sugli spalti si nota la presenza di Tommy Haas, Matteo Mosciatti, Donna Vekic, Thanasi Kokkinakis e Marco Gulisano. “Finalmente due che giocano a tennis”, esclama il supervisor, immediatamente imbruttito dall’ex numero 2 del mondo che si alza e se ne va. “L’importante è che rimanga seduta la Vekic”, sussurra Mosciatti all’amico Gulisano, assistant coach di Berrettini, che annuisce in silenzio. Il match? Lottato, equilibrato, spettacolare: Wawrinka vince il primo set 6-4, Kyrgios il secondo con il medesimo punteggio. I due si lanciano sguardi di sfida, mentre Kokkinakis per applaudire un tweener del suo connazionale si lussa un dito della mano (fermo altri due mesi). Si giunge al tiebreak decisivo, con Nick che propone di sostituire il tennis con una gara di insulti, ma Lahyani, seppur divertito, non accetta. 6-5 e servizio Kyrgios. Nick si avvicina a uno spettatore in prima fila e chiede dove tirare il servizio. “Tiraje forte addosso”, esclama lo spettatore, che finalmente, a favore di telecamera, è chiaro a tutti essere Giulio Zeppieri (protagonista la settimana successiva negli States a livello fanta challenger). Kyrgios, che quando è in trance agonistica, capisce anche il romano, tira forte al corpo e vince colpendo Wawrinka sullo sterno: 4-6 6-4 7-6.
La sfida tra Fognini e Carreno Busta, dopo le sette vittorie su sette dello spagnolo, sembra un match dal risultato già scritto. Non a caso Fognini entra in campo con costume e infradito e tre racchette. Da Padel. Carreno va subito avanti di un break, mentre Fabio controlla su Intagram chi abbia risposto alla “raso challenge”. Sugli spalti, all’improvviso, entrano tutti i giocatori della rosa dell’Inter del Triplete. Zanetti srotola una striscione con su scritto “gliela famo stavolta co sto Busta?”. Fabio indossa abiti da tennis, si fa prestare la racchetta da Gulisano (che non rompeva le corde dal 2008) e vince a suon di accelerazioni di dritto 6-4 6-0.
De Minaur vende cara la pelle ma non riesce a strappare un set a Rafael Nadal, agli ottavi con il punteggio di 6-4 7-6 dopo tre ore e venti minuti. Lo spagnolo, ancora un po’ contratto dopo essersi stirato in cucina come dimostra uno dei suoi post su Instagram, ha giocato per tutto il tempo corto e centrale. Per sua fortuna l’australiano ha sentito l’inevitabile esigenza di correre per tutto il campo per non giocare da fermo, arrivando scarico nei momenti clou in una partita girata su pochi ma pesanti punti. Resta qualche punto interrogativo sulla condizione del maiorchino ma altrettanto può dirsi del suo prossimo avversario Karen Khachanov, passato solamente al termine di tre tie-break contro John Isner in un incontro thriller. Assenti gli scambi sopra i cinque colpi poi sul 6-6 della terza frazione l’episodio che ha scatenato diverse polemiche sui social. Il russo piazza una prima corposa sul match point, Isner sente una chiamata e si ferma. Nell’incredulità generale, il giudice di sedia Mosciatti (nessun altro era disponibile per la partita) annuncia “game, set and match Khachanov”. Isner chiede spiegazioni sulla chiamata: “Ma che stai a dì? Era solo uno sbadiglio rumoroso, per fortuna ‘sta piaga è finita. Aò e basta protestare, c’ho la diretta con Vagnozzi e Cipolla stasera”, le parole dell’inflessibile supervisor.
Tiratissima anche la vittoria in tre set di Felix Auger-Aliassime su Diego Schwartzman. Il Next Gen canadese sta scalando posizioni nel ranking e sta crescendo rapidamente, con la passione per il tennis sempre al primo posto: “Ho rifiutato la proposta della Bouchard di passare la quarantena insieme, mi merito queste vittorie“. Adesso sfiderà per un posto nei quarti un indiavolato Monfils, vittorioso per 6-4 6-1 su Jan-Lennard Struff piazzando un paio di numeri da funambolo valsi la chiamata del circo Orfei: “Licenzieremo tutti e terremo solo Gael per un’ora e mezza di spettacolo”, la nuova politica dettata in tempi di coronavirus.