“E’ morto Cruijff”. Il 24 marzo 2016 fu squarciato dalla tragica notizia dell’addio al mondo terreno di una delle leggende senza tempo della storia del calcio, il Profeta del Gol che incantò il mondo intero prima con l’Ajax e poi con il Barcellona, ma soprattutto con quell’Olanda magnifica che fece del calcio totale il suo marchio di fabbrica e del Pelè bianco il condottiero di una cavalcata purtroppo per gli Oranje chiusa con una sconfitta in finale nel Mondiale 1974 che rappresentò la summa della rivoluzione dei tulipani. Una Coppa dei Campioni da giocatore con i lancieri, una Champions League da allenatore con i blaugrana contro la Sampdoria, in mezzo tantissimi altri titoli di squadra e, soprattutto, i tre Palloni d’Oro nel 1971, 1973, 1974: Johan Cruijff ha rivoluzionato il calcio e ha ricevuto i dovuti riconoscimenti. Per il suo modo raffinato di interpretare il ruolo del centrocampista offensivo, certo, ma anche e soprattutto per l’apporto concettuale che ha saputo infondere nel corso delle sue tante vite nel mondo del pallone: prima giocatore, poi allenatore, quindi dirigente quando cominciava a sopravvenire quel cancro al polmone che quattro anni fa non gli ha lasciato scampo.
Di questa leggenda sono stati versati fiumi di inchiostro e non abbiamo l’ardire di aggiungere qualcosa a quanto detto in sua memoria da esponenti ben più illustri del macrocosmo calcistico, preferiamo sia proprio Cruijff a parlare di sé con una selezione di frasi pronunciate dalla leggenda olandese nel corso dei suoi 69 anni dedicati a una passione ardente per questo sport. E non potevano che essere 14, proprio come il suo storico numero di maglia entrato prepotentemente nell’immaginario collettivo.
- “Il calcio consiste fondamentalmente in due cose. La prima: quando hai la palla, devi essere capace di passarla correttamente. La seconda: quando te la passano, devi saperla controllare. Se non la puoi controllare, tantomeno la puoi passare”.
- “Non è il buono contro il cattivo e fare in modo che vinca il buono. Il senso del calcio è che vinca il migliore in campo, indipendentemente dalla storia, dal prestigio e dal budget”.
- “Se non puoi vincere, assicurati di non perdere”.
- “Giocare a calcio è semplice, ma giocare un calcio semplice è la cosa più difficile che ci sia”.
- “La palla è una sola, quindi è necessario che tu ce l’abbia”.
- “Gli italiani non possono vincere, ma contro di loro puoi perdere”.
- “I soldi devono stare in campo, non in panchina”.
- “Perché non avresti potuto battere un club più ricco? Io non ho mai visto un mucchio di soldi segnare un gol”.
- “La qualità senza risultati è inutile. I risultati senza qualità sono noiosi”.
- “Se avessi voluto fartelo capire te l’avrei spiegato meglio”.
- “Non sono credente. In Spagna tutti i 22 giocatori si fanno il segno della croce prima di andare in campo. Se avesse effetto, finirebbe sempre con un pareggio”.
- “Io ho fortuna, ma Dio sta con me”.
- “Cerco di vedere la chemioterapia come un’amica. Un’amica che mi può aiutare a stare meglio”.
- “In un certo senso, forse sono immortale”.