Amarcord

L’angolo del ricordo: Razzoli e l’oro a Vancouver sotto gli occhi di Tomba

Giuliano Razzoli - Foto Alessandro Trovati - Pentaphoto

Per anni in Italia si è andati alla ricerca del degno erede di Alberto Tomba, l’uomo simbolo dello sci alpino azzurro. L’atleta che più si è avvicinato al Bolognese, scatenando paragoni importantissimi, è Giuliano Razzoli. Il “Razzo”, emiliano come Tomba, ha impressionato fin dagli inizi della sua carriera per lo stile aggressivo. Classe 1984, ottiene la prima vittoria in Coppa del Mondo nello slalom di Zagabria del 6 gennaio 2010. La vittoria più bella arriva però qualche mese dopo, alle Olimpiadi Invernali di Vancouver, e sempre tra le porte strette.

In Canada, durante una giornata di fine febbraio fin troppo calda, Razzoli si gioca le sue carte in maniera egregia su una neve bagnata e particolare, che mette in difficoltà tutti i favoriti. Nella prima manche l’emiliano chiude primo, mentre altri nomi altisonanti rimangono attardati e in evidente difficoltà. Reinfried Herbst è dodicesimo dopo essere stato collocato tra i candidati all’oro. Marcel Hirscher non va oltre il nono tempo, mentre appena dietro a Razzoli ci sono Mitja Valencic e Benjamin Raich, che a 32 anni va a caccia di quello che potrebbe essere uno dei suoi ultimi successi.

Nella seconda manche Andre Myhrer va come un treno, ma il suo tempo non gli basta per il primo posto momentaneo visto che Ivica Kostelic poco dopo lo sorpassa grazie a una prestazione clamorosa. Il croato ci crede, vede andare dietro di lui sia Valencic che Raich, mentre dal cancelletto sta per scendere l’azzurro, ultimo ostacolo per arrivare alla medaglia più ambita. Il Razzo, però, sorprende fin dalle prime porte, mantenendo invariato il vantaggio di mezzo secondo con cui aveva lasciato lo start. La pista è rovinata, la neve non regge ma Giuliano affronta ogni metro con la cattiveria che lo contraddistingue, mentre tutti i tifosi azzurri (tra cui Alberto Tomba, presente all’arrivo) trattengono il fiato. Alla fine Razzoli taglia il traguardo con 16 secondi di vantaggio, facendo saltare dal divano chiunque lo seguisse da casa. Razzoli è oro, e anche Tomba si emoziona davanti a una vittoria inaspettata e fantastica, tra le più emozionanti dell’Olimpiade canadese.

SportFace