Sale la tensione anche in Giappone e nel comitato olimpico locale per la decisione sempre più incombente sull’eventuale rinvio delle Olimpiadi di Tokyo 2020. A far discutere in queste ore sono le parole di Kaori Yamaguchi, bronzo nel judo a Seul 1988 e membro del comitato olimpico nipponico. Al quotidiano Asahi, la Yamaguchi non le ha mandate a dire, schierandosi apertamente dalla parte del rinvio: “La priorità dovrebbe essere lo stato d’animo degli atleti, la pandemia è sempre più allarmante e loro non possono allenarsi. Mi domando chi di noi possa essere contento di ospitare i Giochi a luglio mentre il mondo sta affrontando una minaccia globale che sta stravolgendo la vita di milioni di persone.”
Yamaguchi ha proseguito, paragonando l’atteggiamento delle autorità a quello avuto durante la seconda guerra mondiale: “Durante la guerra tutti capivano che avremmo perso, ma nessuno diceva niente. Allo stesso modo molti membri del comitato non vogliono ammettere che il rinvio è la soluzione migliore.” Parole che non sono piaciute al presidente del comitato olimpico giapponese Yasuhiro Yamashita: “E’ normale che altre persone abbiano idee diverse, ma che queste parole provengano da un membro del nostro comitato è estremamente spiacevole.” Il tutto mentre la fiaccola olimpica è arrivata alla base militare di Matsushima con un volo proveniente da Atene. L’accoglienza è stata ovviamente in forma ridotta e minimale, per diminuire i rischi del contagio.
Secondo Yamaguchi il CIO dovrebbe fissare una data di scadenza per la decisione finale. Lei stessa inoltre esporrà la sua posizione al prossimo direttivo del comitato olimpico giapponese, previsto per venerdì.