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NBA, polemica del sindaco di NYC sui tamponi: “Test per gente malata, non ricca”

Barclays Center - Foto MusikAnimal CC BY-SA 3.0

Si è appena diffusa la notizia che tutto lo staff dei Brooklyn Nets è stato sottoposto a tampone per stabilire o meno la positività di eventuali giocatori (effettivamente riscontrato in 4 di loro, tra cui Kevin Durant), notizia che non è andata giù al sindaco di New York Bill de Blasio, molto critico in un messaggio affidato al suo account Twitter: “Auguro a tutti loro una pronta guarigione, ma con tutto il rispetto un’intera squadra NBA NON dovrebbe essere testata per il COVID-19 quando ci sono pazienti in condizioni critiche che aspettano lo stesso esame. I test non dovrebbero essere per le persone ricche ma per quelle malate”. Un’opinione forte a cui i Nets hanno in prima istanza risposto sostenendo di aver pagato di tasca propria rivolgendosi a strutture sanitarie private.

In risposta al sindaco della Grande Mela si è poi aggiunta la stessa NBA: “Diverse autorità nella sanità pubblica e gli stessi dottori delle squadre sono preoccupati che, dato il diretto contatto tra molti giocatori e le interazioni con il pubblico, oltre a un calendario di viaggi molto intenso, una positività tra i giocatori possa accelerare il contagio. In più, scegliendo di dichiarare pubblicamente la loro positività, il nostro augurio è che riescano ad attirare l’attenzione soprattutto dei più giovani sui rischi legati al contagio stesso, in particolare per quelli con condizioni di salute già precarie e per i più anziani”.

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