I campionato di calcio di Serie A è fermo a causa dell’emergenza coronavirus e molte società hanno deciso di dare il proprio contributo agli ospedali italiani, che in questi giorni sono incredibilmente sotto pressione. A tal proposito il direttore sportivo del Parma, Daniele Faggiano, ha espresso il suo pensiero a ‘Maracanà’, trasmissione in onda su ‘TMW Radio’: “Abbiamo una società che ci tiene al territorio. Siamo stati i primi a decidere una sottoscrizione all’ospedale del Parma. Ne faremo altre. Al momento però con i giocatori ci sentiamo da casa. Non è semplice però. Abbiamo fatto fatica, spiegargli di stare fermi a casa è stata dura. Poi ci siamo organizzati in diversi modi. Stiamo cercando di ovviare a delle criticità. Il centro sportivo è chiuso, lo stiamo disinfettando e vedremo come andrà. Tutta questa fretta di iniziare il campionato, che riscontro in qualche squadra, non la capisco. Ora viene prima la salute. L’emergenza andrà avanti ancora per un bel po’, non è semplice andare avanti. Dobbiamo stare attenti e non farci prendere dalla smania di tornare in campo”.
Un eventuale prolungamento della stagione oltre il 30 giugno potrebbe creare dei problemi per i giocatori in scadenza, ma Faggiano crede che si possa facilmente trovare un punto d’incontro: “Si troverà sicuramente una soluzione per i contratti in scadenza. E’ una situazione particolare, cambia tutto. Le date non esistono più. Ci sarà buonsenso, a partite dai giocatori in prestito. Non è una cosa voluta da noi. Ci vuole un passo da parte di tutti, per concludere la stagione. Per ora meglio pensare alla salute. Il ragionamento può essere giusto, ma per ora non se ne parla. Prioritaria al momento è la salute dei calciatori, di tutti noi. Poi troveremo delle soluzioni”.
Il direttore sportivo dei ducali, appena possibile, vuole portare a termine la stagione, ma non è d’accordo sull’idea di alcuni club di tornare ad allenarsi in anticipo: “Se non si potesse andare avanti, non credo sarebbe giusto bloccare la classifica come è ora. Io andrei ad oltranza. Quando sarà possibile tornare alla normalità, anche a porte chiuse, si deve tornare a giocare. E rimodulare tutti i calendari futuri. E’ giusto che finisca il campionato. Mi dispiace sentire di squadre che vogliono tornare ad allenarsi prima. Ci sono squadre come la nostra che sono in situazione di insicurezza totale. Non si capisce la situazione”.