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NBA, Milwaukee Bucks: qual è il peggior problema in vista dei playoffs?

Giannis Antetokounmpo, Milwaukee Bucks 2018-2019 - Foto profilo FB Milwaukee Bucks

Ogni squadra NBA ha le sue debolezze, soprattutto in vista dei playoffs: luogo e tempo dove le scelte vengono estremizzate e dove vengono esposti i difetti tanto camuffati dalla regular season. Il periodo più bello della pallacanestro oltreoceano tuttavia sembra ora più lontano che mai: quel 18 aprile potrebbe essere prorogato causa emergenza coronavirus, più accesa che mai in seguito al caso Rudy Gobert. Lo stop di 30 giorni dichiarato dal commissioner Adam Silver porterebbe la stagione a ricominciare il 12 aprile, con l’ultima notte di regular season prevista inizialmente per la notte tra il 14 e il 15 prima dell’inizio dei playoffs proprio sabato 18 aprile. Capire come ristrutturare il calendario sarà l’occupazione principale della NBA durante questa pausa. Pausa durante la quale tutte le squadre penseranno anche ad alcuni accorgimenti in vista della postseason: ecco la situazione dei Milwaukee Bucks.

PROBLEMA: Troppa pressione

I Bucks sono in ritmo per vincere 70 gare in regular season e sono altrettanto in ritmo per stabilire un nuovo record NBA per quanto riguarda il margine di vittoria medio per partita: record al momento dei Bucks, ma bisogna contare che cinque dei sei team successivi nella graduatoria hanno perlomeno vinto l’anello. Da qui il principale problema per gli uomini di Budenholzer: la pressione che questa regular season potrebbe esercitare durante la postseason, dato che chiudere questa stagione senza il Larry O’Brien Trophy sollevato sarebbe una delusione totale. Ci sono più chance tuttavia che sia la metà campo offensiva a fallire.

Nelle scorse Eastern Conference Finals i Toronto Raptors sono riusciti a rallentare l’attacco in transizione di Milwaukee, riempiendo il pitturato ed esponendo a limiti un attacco non in grado di segnare con efficienza: quando ciò è accaduto sono arrivate quattro vittorie di fila dei canadesi, senza che i Bucks potessero reagire. D’altro canto bisogna tener conto che la difesa alla quale non sono riusciti a trovare un rebus l’anno scorso quest’anno non avrà né Kawhi Leonard e Danny Green: i Raptors hanno ugualmente quest’anno la seconda difesa per efficienza, ma non avranno senz’ombra di dubbio due difensori da elite nei momenti importanti, né tantomeno avranno Leonard a capitalizzare dall’altra parte ogni singola difesa con indifendibili pull-up jumpers

La strada verso le Finals è senz’altro più facile quest’anno: tuttavia, sebbene Milwaukee sia il secondo attacco più efficiente della Lega, non è detto che Budenholzer abbia risolto i dilemmi dell’anno scorso. Il miglioramento di Giannis Antetokounmpo dall’arco potrebbe portare aiuto, come potrebbe portare aiuto il miglioramento generale dei role players. Khris Middleton non è mai stato meglio ed Eric Bledsoe non si può permettere dei playoffs deludenti come quelli dell’anno scorso. In più se i Bucks dovessero soffrire di emorragie offensive potrebbero contare sulla difesa, decisamente migliorata rispetto a quella dell’anno passato. Più difese vincenti conducono a maggiori contropiedi, maggiori contropiedi permettono alle difese avversarie di schierarsi meno efficacemente: proprio quello che servirebbe al greco e alla sua ciurma, sperando di non essere colti dalla pressione delle 65/70 vittorie in regular season.

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