“Il campo mi manca, ma il calcio oggi viene dopo: la priorità è la salute, quando dovremo riprendere, saremo pronti“. Questo il messaggio del nuovo allenatore del Cagliari Walter Zenga in una lunga intervista al quotidiano L’Unione Sarda. In attesa di poter avviare la sua nuova avventura in Sardegna, il tecnico si trova in auto-isolamento al Centro Sportivo di Assemini per evitare qualsiasi rischio di contagio da coronavirus in questi giorni delicati per tutto il Paese italiano. “Sono ad Asseminello – si legge nell’intervista – Il Cagliari rispetta le regole, il decreto nazionale, le raccomandazioni del presidente della Regione Sardegna, Solinas. Non ho voluto creare problemi o sembrare un privilegiato, andando dall’hotel al centro sportivo dalla mattina alla sera. Dobbiamo dare l’esempio: spero vivamente che questo messaggio che arriva dalla nostra società possa servire a far capire che tutti insieme possiamo fare qualcosa, ma solo con l’osservanza delle regole“.
E sul lavoro giornaliero al centro sportivo: “La mia giornata l’ho organizzata nei minimi dettagli, con le sedute video, i vari spezzoni di partite del Cagliari, le video conferenze con il presidente Giulini (anche lui, come tutti, a casa con la famiglia) e il mio staff. Penso a preparare gli allenamenti, studio come riprendere il 21. Voglio farmi trovare pronto per il campo“. Poi sul rapporto con il presidente Tommaso Giulini: “Con il Presidente ci conosciamo da anni, c’è reciproca stima e rispetto. Quando mi ha chiamato non ho avuto dubbi ad accettare: per me Cagliari non è solo un punto di ripartenza, ma un passaggio importante della mia vita. È una squadra di livello, una società che ha ambizioni, la realizzazione dello stadio prima di tutto. Giulini ha fatto e sta facendo un lavoro pazzesco“.
Ma quale sarà il Cagliari di Zenga? “Vorrei che la mia squadra avesse la forza di andare a tremila all’ora. Mostrando senso di appartenenza, professionalità, rigore. Il gruppo è di grande livello e unito. Non dobbiamo pensare solo al problema, al risultato. Dobbiamo vivere le esperienze negative come una crescita, un motore che ci aiuti a ripartire. Per mia natura guardo sempre a chi mi sta avanti. E se parliamo di calcio, il Cagliari è a 3 punti dal settimo posto“. Infine un messaggio ai tifosi: “Dobbiamo dare innanzitutto alle istituzioni il tempo necessario per riportare la normalità. Quando si tornerà in campo, saranno tredici finali, un mini-campionato: dovremo dare tutto sino all’ultimo, è la mia filosofia. Se ti comporti bene la gente non sarà mai contro, la vorrei conquistare“.