Il 2006 fu l’anno più vincente di Roger Federer. Lo dicono i numeri, che testimoniano un’egemonia straripante nel circuito. Lo svizzero chiuse l’anno da numero uno al mondo per il terzo anno consecutivo, ai fasti del dualismo con Nadal. Due dei più importanti tornei della stagione, Roger li conquistò in finale contro Blake: ad Indian Wells e a Shanghai nella famosa Masters Cup (le attuali Atp Finals) che chiusero il calendario.
Proprio Indian Wells ritorna d’attualità questa settimana. Senza l’epidemia che sta mettendo in ginocchio il mondo dello sport, ma anche e soprattutto la salute e l’economia, oggi avremmo assistito al primo Masters 1000 stagionale, dove tuttavia non era prevista la presenza di Federer, alle prese con l’infortunio al ginocchio. La leggenda di Basilea ha scritto pagine importanti sul cemento americano, centrando per tre volte il Sunshine Double (titoli a Indian Wells e Miami nello stesso anno). Iconica l’affermazione nel lontano 2006 contro il padrone di casa James Blake per 7-5 6-3 6-0: un avvio quasi equilibrato, poi l’ultimo set e mezzo totalmente dominato. Era un Roger dominante, capace di dilettarsi in maniera egregia anche sulla terra, raggiungendo la finale al Roland Garros, battuto solo da un giovanissimo Nadal.
Ma restiamo su Indian Wells, torneo in cui Federer centrò una memorabile tripletta tra il 2004 e il 2006. Il primo anno l’elvetico fece capire che avrebbe potuto scrivere pagine importanti: in finale batté Tim Henman. Nel 2005 il titolo arrivò contro Lleyton Hewitt, un osso duro ma da anni incapace di esprimersi come le prime stagioni del nuovo millennio. In Italia erano gli anni del duo Rino Tommasi-Gianni Clerici al commento. Amanti del tennis prima che telecronisti: Tommasi, il re delle statistiche, e Clerici, con la sua ironia mista a conoscenza, si completavano dando vita a racconti di tennis indelebili. Di seguito uno dei video più memorabili rimasti diffusi nel web: la mitica sigla di iniziazione. La cornice? Ovviamente Indian Wells.