Quando si tratta di sport, Berlino evoca sempre dolci ricordi agli italiani. Ma la capitale teutonica non è stata solo teatro della finale Italia-Francia dei Mondiali di calcio 2006. Bisogna però tornare al 15 settembre 2002, stesso luogo, stessa competizione, sport diverso: Mondiali di pallavolo femminile. Negli anni precedenti, la nazionale italiana aveva conquistato il bronzo ottenuto agli Europei italiani del 1999, frutto della gestione Julio Velasco. Il tecnico argentino infatti, dopo otto anni di incredibili successi con la nazionale italiana maschile, prende in mano la situazione anche al femminile assieme al suo fidato assistente Angelo Frigoni. La Federazione appoggia pienamente il progetto di Velasco, che per prima cosa istituisce il “Club Italia“, in cui cresceranno tra le altre, anche Simona Rinieri, Elisa Togut, Anna Vania ed Eleonora Lo Bianco. La crescita del settore femminile è palpabile, ma ai Giochi Olimpici di Sydney 2000 arriva la prima battuta d’arresto: Italia eliminata ai gironi.
Questa disfatta olimpica porta al cambio di guida tecnica: sulla panchina azzurra arriva Marco Bonitta, vincitore di due Scudetti e due Coppe dei Campioni consecutive con Bergamo. Le ragazze guidate dal ct ravennate si sono presentate al Mondiale di Berlino 2002 da vicecampionesse europee in carica. La spedizione inizia con l’esclusione a sorpresa della palleggiatrice Maurizia Cacciatori, punto saldo della formazione tricolore fino a quel momento. Il campo dà ragione a Bonitta e la nazionale italiana accede al secondo turno con un percorso netto, senza perdere nemmeno un set giocato nel Gruppo A contro Bulgaria, Giappone, Repubblica Ceca e Messico. Nella seconda fase a gironi, le azzurre incassano la prima sconfitta contro le temute russe (18-25, 26-24, 17-25, 25-21, 13-15), ma la vittoria molto sofferta su Cuba (30-32, 25-17, 22-25, 24-26) e soprattutto il 3-0 sulla Grecia permettono alle azzurre di accedere ai quarti di finale. Qui sconfiggono nettamente la Corea del Sud (25-20, 25-22, 25-19), accedendo alle semifinali di Berlino. Nella prima semifinale gli Stati Uniti fermano la Russia al tie-break (21-25, 25-23, 25-20, 21-25, 15-8), mentre l’Italia utilizza quattro set per avere la meglio sulla Cina (25-21, 25-20, 21-25, 25-23), con una super Elisa Togut autrice di 29 punti (di cui 3 muri ed un ace).
Si arriva dunque all’atto conclusivo: Italia-Stati Uniti. Sono le ore 15.00 di domenica 15 settembre 2002 quando alla Max Schmeling Halle di Berlino va in scena un match destinato a rimanere nella storia. I primi due set vengono magistralmente condotti dalla compagine azzurra che si porta sul parziale di 2-0 (25-18, 25-16). Le statunitensi però non mollano e ristabiliscono la parità. Si decide tutto al tie-break, come ogni finale che si rispetti. Le azzurre rimangono lucide e chiudono i giochi con il punteggio di 15-11: la nazionale italiana femminile sale per la prima volta sul tetto del mondo. I nomi che hanno scritto la storia della pallavolo italiana sono quelli delle schiacciatrici Simona Rinieri, Darina Mifkova, Francesca Piccinini, Valentina Borrelli, delle centrali Manuela Leggeri, Sara Anzanello, Paola Paggi, Anna Vania Mello, delle palleggiatrici Eleonora Lo Bianco e Rachele Sangiuliano, dell’opposto Elisa Togut (MVP del torneo) e del libero Paola Cardullo. Queste ragazze hanno ribaltato ogni pronostico riuscendo a vincere un titolo inaspettato e per questo ancor più memorabile. Perché ancora non si sapeva, ma il cielo era già azzurro sopra Berlino.