Sci Alpino

Sci alpino, lettera aperta di Brignone: “Italiani, vinceremo anche questa sfida”

Federica Brignone - Foto Gabriele Facciotti
Federica Brignone - Foto Gabriele Facciotti

Federica Brignone si è risvegliata per la prima volta da campionessa del mondo di sci alpino. L’azzurra, dopo le cancellazioni delle ultime gare ad Are, ha potuto festeggiare il suo storico traguardo ma ha anche voluto mandare un messaggio importante alla nazione che sta vivendo un momento difficile. “Cari italiani, io ho vinto la mia sfida nello sport, assieme vinceremo questa difficilissima contro il coronavirus”. Si apre così una sua lettera aperta all’Ansa, ritornando sul suo trionfo: “Ho sempre pensato che una Coppa del Mondo abbia più valore di una medaglia mondiale o olimpica, perché premia la costanza, la bravura lungo un’intera stagione e non in un’unica giornata”. Ecco il testo integrale della sua lettera.

“Parlo oggi perché ieri non sono riuscita ad esprimere tutto quello che provavo. Cari italiani io ho vinto la mia sfida nello sport! Assieme vinceremo questa difficilissima sfida contro il coronavirus. Realizzo ora che ieri non sono riuscita ad esprimere quello che provavo, ma la notizia dell’annullamento delle gare di Are e di conseguenza la conquista della classifica generale mi ha mandato in totale confusione. In quel momento avevo solo voglia di staccare per scaricare tutta la tensione degli ultimi mesi vissuti sempre pensando alle gare, agli allenamenti, a stare concentrata sugli obiettivi”.

“Dodici ore dopo mi sento più lucida, anche se devo preparare le valigie, rispondere a mille domande e capire come tornare a casa. Vincere la Coppa generale era un sogno, il mio sogno più grande. Come molti altri atleti dello sci ho sempre pensato che una Coppa del Mondo abbia più valore di una medaglia mondiale o olimpica, perché premia la costanza, la bravura lungo un’intera stagione e non in un’unica giornata. Il mio vero obiettivo è sempre stata la coppa di gigante, ma in questi giorni, nelle ultime tre gare, avrei dato tutta me stessa anche in parallelo e in slalom per provare a conquistare quella assoluta. Non penso che l’annullamento di tante gare abbia favorito me e sfavorito qualcun altro, anzi, io avrei voluto fare ancora tutte le prove in programma”.

“Per quanto riguarda l’assenza prolungata della Shiffrin io non ho colpe. Di certo non potevamo fermarci perché mancava lei, spiace tantissimo per quello che le è successo, ma anche quando si infortuna qualcuno si deve andare avanti. Sono stata molto contenta alla notizia del suo rientro e mi spiace non aver potuto sfidarla di nuovo in pista. Ho fatto 25 gare su 30 in questa stagione, più o meno quelle che si fanno negli inverni dei grandi eventi, non credo quindi si possa parlare di coppa dimezzata. Ho fatto il record di punti con una media altissima in sei discipline e sono finita fra le prime tre in sei classifiche: la generale, il gigante, la combinata, il superG, la discesa e il parallelo. Più di così? Il rammarico, davvero grande, è di non aver potuto essere premiata con le coppe, nessuno mi ha detto nulla in merito, non so dove siano e quando ce le daranno”.

“Avrei tanto voluto tenere in mano la sfera di cristallo, alzarla al cielo come ho visto fare da tanti sognando il mio momento. Avrei voluto festeggiare sul podio con tutta la mia squadra, abbiamo anche vinto la coppa per nazioni femminile, siamo state grandi. Ho tantissimi ringraziamenti da fare e comincio dalla mia famiglia, che mi ha insegnato a vivere e non mi ha mai spinto a essere quella che sono. Davide, mio fratello, è stato fondamentale, credo fosse il solo, da sempre, a credere che io potessi vincere la coppa del mondo. E poi la squadra, che comprende le compagne, gli uomini del mio gruppo senza dimenticare le persone che lavorano per me con passione e dedizione dietro le quinte: Giulia e Daniela Mancini, Federico Colli, Gianmarco Ideo, Roberto Greco, Valeria Dalla Libera. Senza tutti loro non avrei vinto nulla. E poi Sbarde (Mauro Sbardellotto), il mio insostituibile skiman, che con altre atlete, e in particolare Deborah Compagnoni, aveva già vinto tutto in carriera, ma non una coppa del mondo assoluta! Ringrazio poi la Federazione, l’Arma dei Carabinieri, il Coni e gli sponsor senza i quali non avrei potuto lavorare come ho fatto. E infine grazie ai miei tifosi, al mio fan club fantastico”.

“Spero di poter presto festeggiare anche con loro questa stagione, spero di vedere e toccare presto le mie coppe. Ora uno sguardo al futuro. Proprio per il modo in cui questa stagione si è conclusa, sento già di aver voglia di ricominciare ad allenarmi. Per confermare quello che ho fatto, consapevole che non sara’ facile ripetersi, ma l’emozione di tenere una coppa del mondo in mano ascoltando l’inno di Mameli prima o poi la voglio proprio provare. Sto tornando a casa, so cosa aspetta me e tutti gli italiani. Purtroppo in questo momento difficile non potrò continuare a fare il mio lavoro, le rivali si alleneranno e scieranno ancora, noi italiane no, non potremo nemmeno andare in palestra. Ma mi sento in ogni caso fortunata, perché vivo in Valle d’Aosta e dalla finestra potrò almeno vedere la neve e le montagne. Sarà una buona occasione per fare ordine in casa e trovare il posto giusto dove mettere le coppe, quando arriveranno”.

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