La domenica NBA ha offerto sei gare e diversi risultati piuttosto sorprendenti, con ben quattro vittorie esterne. Si è cominciato nel tardo pomeriggio italiano, quando a New York i Knicks hanno ceduto al cospetto dei sempre coriacei Utah Jazz, per proseguire poi a Memphis, dove i Portland Trail Blazers hanno superato i Grizzlies. Le maggiori sorprese sono arrivate probabilmente da Toronto, dove i Raptors sono inciampati sui Sacramento Kings, e da Boston, dove i Celtics sono stati sconfitti in casa dai Denver Nuggets. Solamente due le vittorie casalinghe nella serata, entrambe particolarmente significative; i Dallas Mavericks – dopo cinque sconfitte nelle prime cinque partite – hanno colto all’overtime contro i Milwaukee Bucks il primo successo stagionale. I Los Angeles Lakers, dopo la stupefacente vittoria di due giorni fa contro i Golden State Warriors (preceduta dal successo esterno sul campo degli Atlanta Hawks), battendo anche i Phoenix Suns hanno confermato di non essere un fuoco di paglia.
New York Knicks – Utah Jazz 109-114
Nel giorno in cui in città si corre la celebre Maratona, i New York Knicks ricevono al Madison Square Garden gli Utah Jazz, alla prima di un giro di cinque trasferte a Est. I Knickerbockers partono fortissimo nel primo quarto, che chiudono a +10 trascinati da Kristaps Porzingis (nella sola prima frazione il lettone mette a referto 14 punti, prima che un problema di falli lo condizioni) e Carmelo Anthony. Ma i Jazz – che ritrovano Gordon Hayward – ricuciono lo svantaggio tra il secondo e il terzo quarto, per poi prendere definitivamente il comando della gara nel quarto periodo. Il rientrante Hayward (al debutto stagionale) guida i suoi con una prestazione da 28 punti, ma è l’intero quintetto di Utah ad andare in doppia cifra: George Hill ne mette 23 (con 9 assist), Rodney Hood 18, Derrick Favors e Rudy Gobert 13; anche Joe Johnson, in uscita dalla panchina, non fa mancare il suo contributo realizzandone 10. Inutili, per i Knicks, i 28 di Melo e gli altrettanti di Porzingis (rispettivamente con 9 e 8 rimbalzi), al pari dei 18 con 8 assist di Derrick Rose.
Memphis Grizzlies – Portland Trail Blazers 94-100
La prima serata italiana offre il primo confronto stagionale tra due squadre spesso protagoniste ai playoffs della Western Conference. Memphis e Portland si affrontano a viso aperto, dando vita a una sfida incerta per gran parte del suo svolgimento, con parziali da entrambe le parti. A decidere questo incontro di regular season, infine, è soprattutto il talento dei singoli, che premia i Blazers; spicca in particolare la prestazione da 37 punti (con 6 su 12 dalla linea dei tre punti) di CJ McCollum, che per una volta si prende il proscenio solitamente riservato a Damian Lillard (19 punti, 6 rimbalzi e 7 assist sono i numeri della partita per la point guard originaria di Oakland). Ai Grizzlies – tra le cui fila fa il suo debutto Chandler Parsons (al rientro dopo un lungo stop per infortunio) – non bastano i 21 punti messi a referto da Marc Gasol e i 16 di Mike Conley, così come i 15 di uno Zach Randolph ormai perfettamente a suo agio nel suo nuovo ruolo di “sesto uomo”.
Toronto Raptors – Sacramento Kings 91-96
I Sacramento Kings, reduci dalla sfida che sabato notte li ha visti sconfitti sul campo dei Milwaukee Bucks, arrivano in back-to-back all’Air Canada Center e – confermandosi la mina vagante della lega – riescono nello sgambetto ai ben più accreditati Toronto Raptors. I canadesi conducono la gara per i primi due quarti, ma nella ripresa – contrariamente a quanto sarebbe lecito attendersi da una squadra impegnata in back-to-back – sono i Kings a prevalere, operando il definitivo sorpasso nei minuti finali. Grande protagonista, neanche a dirlo, è DeMarcus Cousins (autore di una doppia doppia da 22 punti e 14 rimbalzi), ma il top scorer dei Kings è il sempre ottimo Rudy Gay (23 i punti a referto per l’ex della partita). I migliori per i Raptors sono invece i soliti Kyle Lowry e DeMar DeRozan: il primo con una doppia doppia da 15 punti e 10 assist, quest’ultimo con 23 punti.
Dallas Mevericks – Milwaukee Bucks 86-75 (dopo OT)
Sebbene ancora orfani del loro uomo franchigia Dirk Nowitzki (alle prese con i problemi fisici che lo hanno costretto ad abbandonare il campo nel corso dell’ultima gara), nonché del play titolare Deron Williams, i Dallas Mevericks riescono – con la forza della disperazione – a cogliere la prima vittoria stagionale. Dopo un primo quarto favorevole a Milwaukee, nel secondo Dallas opera il sorpasso, ma negli ultimi due subisce nuovamente, benché entrambi gli attacchi stentino particolarmente (come il basso punteggio testimonia). Nel finale i Mavs si ritrovano così a inseguire e ad acciuffare il pareggio prima con JJ Barea e poi con Harrison Barnes; sulla parità a 74, l’ultimo possesso (con tredici secondi sul cronometro) è per i Bucks, ma il tiro di Giannis Antetokoumpo si spegne sul primo ferro: è overtime. A questo punto l’inerzia è decisamente a favore dei padroni di casa, che – sempre trascinati dal portoricano e dall’ex Warrior – hanno la meglio su dei Bucks palesemente provati dall’impegno in back-to-back. 34 i punti a referto per Barnes (che firma così il suo nuovo massimo in carriera), mentre Barea ne mette a segno 21.
Boston Celtics – Denver Nuggets 107-123
Una sconfitta inattesa quella maturata al TD Garden per i Boston Celtics. Inattesa quanto inappellabile, visto il dominio esercitato dai Denver Nuggets fin dalle prime battute; Danilo Gallinari e compagni, in trasferta a Est, di fatto archiviano la pratica già nel primo tempo, infliggendo (in soli ventiquattro minuti) 77 punti ai biancoverdi. Tra i Nuggets, prestazione da ricordare per Emmanuel Mudiay, che segna 24 dei suoi 30 punti complessivi nel solo primo quarto, mentre sono 16 (impreziositi da 3 rimbalzi e 3 assist) i punti a referto per il Gallo a fine gara. Rilevanti solamente a fini statistici, per i Celtics, sono invece i 30 punti (più 5 assist) di Isaiah Thomas e la doppia doppia da 14 punti e 11 rimbalzi (con 6 assist) di Avery Bradley.
Los Angeles Lakers – Phoenix Suns 119-108
A due settimane scarse dal via, è più che doveroso annoverare a pieno titolo tra le sorprese di questo inizio di regular season i giovani (e rampanti) Los Angeles Lakers. Dopo aver sconfitto nell’ordine gli Atlanta Hawks (sul loro campo) e – soprattutto – i Golden State Warriors, i gialloviola hanno la meglio anche sugli apparentemente meno proibitivi Phoenix Suns, cogliendo dunque la terza vittoria consecutiva (quarta su sette partite in stagione). I Lakers sono in controllo sin dal primo quarto e vanno a riposo in doppia cifra di vantaggio; all’inizio della ripresa, tuttavia, si rilassano troppo, finendo per subire la rimonta dei Suns trascinati da uno strepitoso Devin Booker da 39 punti (e 7 assist). I ragazzi di coach Luke Walton dimostrano comunque personalità, e con un’ottima prestazione di squadra (nella quale spiccano a livello numerico i 22 punti di Nick Young e i 18 di Julius Randle e di Jordan Clarkson) respingono la minaccia, conservando l’imbattibilità allo Staples Center e continuando a far sognare i loro tifosi.