Il recente Campionato Europeo di Londra ha lasciato una scia di forte positività per la squadra italiana, che sia nel campo dei tuffi che in quello del nuoto in vasca ha dato fortissimi segnali che l’hanno portata ad essere una delle assolute protagoniste della manifestazione. In vista dell’ormai prossima Olimpiade di Rio de Janeiro, era certamente importante capire lo stato di forma della nostra nazionale, che oltre ad una solida e compatta base di ottimo livello può portare ai Giochi Olimpici anche importanti punte che possono giocarsi medaglie e ori.
Per capire meglio lo stato attuale degli sport acquatici in casa Italia, Sportface.it ha quindi deciso di interpellare Christian Zicche, direttore di Swimbiz.it, il primo quotidiano che si occupa integralmente di sport acquatici e totalmente dedicato al mondo dell’acqua, che ha compiuto 5 anni quest’anno.
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In apertura, non si può non parlare del Campionato londinese. “Il nuoto si è confermato al recente Europeo di Londra come lo sport più vincente del nostro paese e questo è un dato incontrovertibile”, ha dichiarato Zicche. “Abbiamo conquistato 32 medaglie complessive, 17 delle quali relative alle discipline del nuoto in vasca. Noi in Europa in questo momento siamo un po’ gli australiani del panorama mondiale: se nel mondo le due nazioni leader sono gli Stati Uniti e l’Australia, noi in Europa siamo certamente gli australiani. Questo non è vero solo da Londra, ma da diversi anni a questa parte e certamente dà un carica non indifferente in vista della prossima Olimpiade di Rio de Janeiro”.
I risultati europei non possono certo dirsi equivalenti a quelli che si vedranno all’Olimpiade, come invece può accadere in altre discipline, poiché alcune nazionali più delle altre sono pronte a rimescolare le carte. “Cinesi, americani ed australiani”, dichiara convinto il direttore. “L’Olimpiade è un momento particolare e magari ci si arriva nascondendosi un po’, non facendo durante l’anno olimpico grandi prestazioni, e finalizzando tutto all’ultimo momento. Quindi a Rio si vedranno cose che non si sono viste durante l’anno e quindi è difficile fare delle valutazioni vere e proprie, oggettive. I cinesi dei tuffi probabilmente saranno padroni, ma anche in vasca bisogna tenerli d’occhio. Soprattutto nei 1500 metri con Sun: l’anno scorso lui non partecipò alla finale mondiale di Kazan, è ricomparso sulla scena poco tempo fa non per i suoi risultati ma per altre questioni e quindi è un grossissimo punto di domanda, pericoloso e da tenere d’occhio ma che non ci fa troppa paura in tema Paltrinieri. Assieme ai cinesi, saranno gli statunitensi e gli australiani a rimescolare le carte viste all’Europeo, ma terrei d’occhio anche la squadra britannica ed assieme a loro la nazionale francese, oltre a quella italiana. Secondo me cadranno parecchi record del mondo”.
La squadra italiana del nuoto in vasca ha, soprattutto, fornito indicazioni su quali saranno gli atleti di punta che anche a Rio de Janeiro potranno ritrovarsi sul podio olimpico. “Noi abbiamo la particolarità di arrivare a Rio con un atleta che non abbiamo mai avuto e che è Gregorio Paltrinieri – ci dice Zicche – che nuoterà i 1500 metri stile libero, una specialità unica in cui non abbiamo mai avuto un protagonista così assoluto sulla scena mondiale. Lui ha appena fatto la seconda prestazione di sempre, solo dietro a quella del cinese Sun a Barcellona nel 2013. Con lui, e non solo, abbiamo una prospettiva incredibile ma dobbiamo ovviamente stare con i piedi per terra.”
E poi ha così proseguito: “Gregorio Paltrinieri è tra i favoriti, ma non è detto che sia il favorito, e non lo dico per scaramanzia ma da analista. Dopo di lui c’è sicuramente Federica Pellegrini, che va a Rio scarica di tensione, nel senso che non deve più dimostrare nulla a nessuno, perché già campionessa olimpica e detentrice di record del mondo. Proprio per il fatto che a Rio non ci va da favoritissima (davanti a lei c’è ad esempio la Ledecky) le potrebbe dare un passo in più ed io ci credo davvero molto e credo anche che lei sarà tra le protagoniste anche di questa Olimpiade. Proseguendo con le considerazioni dalla vasca di Londra, chi non è stato una vera sorpresa bensì quasi una conferma è stato Gabriele Detti, il gemello diverso di bracciata di Paltrinieri. Detti ha un vantaggio incredibile, quello di potersi allenare con un fuoriclasse e condividere con lui tutti i giorni la vasca di Ostia. Questo dà senza dubbio una marcia in più e lui può giocarsi un grandissimo piazzamento sia nei 1500 metri che nei 400 metri. A guardare il resto della squadra, c’è tutta quanta una Nazionale che preme. Partiamo ad esempio dalle medaglie di Luca Dotto: siamo tornati lassù in gare dove non facevamo così bene da tempo; posso ricordare le edizioni del 2005 e del 2007, quando per la prima volta nel nuoto italiano Filippo Magnini vinceva la gara regina dei 100 metri stile libero. Dotto aveva già vinto un argento mondiale sui 50 metri, poi avevamo avuto momenti di alto e basso, ma ora ci siamo riconfermati sui 100 metri stile libero dominando in Europa. L’Olimpiade, stesso discorso di prima, sarà tutta un’altra questione, i veri siluri ancora non si sono visti, però possiamo dire di potercela giocare anche noi”.
Si è poi chiuso il discorso nuoto parlando anche dell’aspetto psicologico delle gare olimpiche, che in questo momento potrebbe dare all’Italia delle chance in più: “Certamente noi dominiamo in Europa, ma all’Olimpiade sarà un discorso diverso, ci troveremo un parterre di concorrenti che non lascerà nulla al caso e poi non è detto che quel record del mondo a cui siamo andati molto vicini con Paltrinieri verrà ulteriormente abbassato. Quindi noi da italiani ci aspettiamo il massimo. Rispetto all’Olimpiade che ha decretato l’affermazione del nuoto italiano nel panorama mondiale, quella di Sydney dove arrivarono medaglie d’oro di Rosolino e Fioravanti, inaspettate, ora per la prima volta arriviamo a delle gare da favoriti. Vero che nel 2012 c’era già Federica Pellegrini, anche se poi non fece quello che tutti si aspettavano. Abbiamo una bella squadra ed in questo momento cruciale queste medaglie hanno dato, anche dal punto di vista psicologico, una carica incredibile che ci permetterà di affrontare con maggiore serenità i giorni che ci separano dall’appuntamento chiave del quadriennio. Nel bene e nel male i Giochi Olimpici sono un grosso punto interrogativo per tutti, perché entrano in gioco tanti fattori e tanti di questi sono anche psicologici: arrivarci carichi ed in testa e non dalle retrovie gioca certamente a nostro favore”.
Non c’è stato solo il nuoto in vasca a Londra. Anche i tuffi, come ormai da anni a questa parte, hanno visto un’ottima Tania Cagnotto, ma anche prestazioni di squadra più che confortanti. “Buoni segnali sono arrivati anche dai tuffi”, ci viene spiegato. “A livello europeo si è visto che Tania Cagnotto non è più da sola e ci sono tanti buoni arrivi, uno su tutti è Giovanni Tocci. Ovviamente le considerazioni a livello europeo cambiano a livello mondiale, anche solo per il fatto che entrano in gioco i cinesi. Noi possiam dire di andare a Rio con tante aspettative e le maggiori sono ovviamente concentrate su Tania Cagnotto, che ha una sfida nella sfida pensando a quello che successe a Londra 2012; nei tuffi tanto più succedere, è questione di un attimo”.
E le prospettive post Rio sono altrettanto positive: “Dopo l’Olimpiade, rispetto ai tuffi, possiamo dire che Tania Cagnotto certamente smetterà ma anche che finalmente ci sono buone prospettive anche a livello maschile, dove noi abbiamo la più lunga tradizione. Alla fine nel nuoto siamo esplosi nel 2000 e prima eravamo una nazione non presente tra le più forti al mondo, ma nei tuffi eravamo forti da tanto tempo prima, con 5 medaglie olimpiche di cui 3 d’oro. È un po’ un ritorno”.
Ovviamente, oltre a tante luci, ci sono state anche delle ombre per l’Italia nell’Europeo, a partire dalle staffette. “Una delle maggiori carenze al momento, e la si è vista, riguarda la 4×200 metri femminile, che clamorosamente è arrivata solo quinta all’Europeo”, ci spiega il direttore di Swimbiz.it. “Un discorso simile riguarda anche la 4×200 metri maschile. Questi sono i due grandi punti interrogativi e, se è vero come si dice che la 4×200 metri è una buona sintesi della nazione, dobbiamo cercare di ridurre il gap che si è creato con le altre nazionali e soprattutto tornare ad essere competitivi, nello specifico al femminile”.
Per i tuffi, la questione è ben diversa, non solo per il prossimo ritiro della tuffatrice numero 1 in Italia, ma anche per il movimento. “Il discorso è legato al post-Cagnotto”, conferma Zicche. “È evidente che i tuffi sono uno sport completamente diverso dal nuoto, anche e soprattutto in termini di accesso a queste discipline, che è molto minore rispetto al nuoto in vasca. Il nuoto è uno sport praticatissimo in Italia e la cosa incredibile è che negli ultimi 16 anni il nuoto è diventato addirittura uno sport popolare, non solo per il seguito che ha ma anche per la frequentazione, che comincia da migliaia e migliaia di bambini che frequentano le scuole nuoto. Chiaramente per i tuffi il discorso è ben diverso, è più ‘elitario’ seppur non nella sua accezione negativa: se ci sono piscine dappertutto non si può dire altrettanto delle scuole di tuffi, anche per la maggior carenza delle strutture più specifiche. Il nuoto in vasca è proprio entrato nel nostro DNA, non solo tra i giovani: c’è una marea di persone over40, over50 ed over60 che si buttano e gareggiano. Ora a Londra si stanno concludendo le gare master ed una delle nazioni più rappresentate è proprio l’Italia”.
Gli Assoluti Italiani e l’Europeo hanno definito la compagine che volerà a Rio de Janeiro, ma ora c’è ancora il Trofeo Sette Colli che potrà dare il pass per Rio ancora a molti azzurri. Secondo Zicche, numerose saranno le sorprese al Foro: “Penso che il Trofeo Sette Colli, i nostri Internazionali, quest’anno saranno di ottimo livello. In tanti dovranno finalizzare il loro lavoro in vista dell’Olimpiade, perché è l’ultima occasione per agganciare i Giochi Olimpici, quindi in vasca vedremo grandi prestazioni. Quindi a mio parere la lista di qualificati all’Olimpiade si allungherà e non escludo riserverà grandi sorprese. Ne sono convinto soprattutto per le gare di velocità maschile, mi aspetto dei ritorni di fiamma e la vasca del Foro Italico quest’anno sarà molto interessante”.
E chi sarà, infine, la vera sorpresa dell’Olimpiade? Un nome importante si legge tra le parole del direttore di Swimbiz.it: “Tra le ‘sorprese’ più grandi potrei aspettarmi Michael Phelps, che però deve ancora qualificarsi ed ora sarà ai Trials americani. Sono curioso di vedere se alla sua ‘veneranda’ età e dopo quello che ha combinato a Pechino 2008, confermerà il suo status di grande atteso. Phelps ha un po’ la figura dell’irraggiungibile dopo tutto quello che ha vinto: Mark Spitz vinse 7 medaglie d’oro a Monaco 1972 e disse che nessuno sarebbe mai riuscito a fare come lui, poi è arrivato un marziano di nome Phelps e di medaglie ne ha poi vinte 8 nella stessa Olimpiade. Ora il nuovo limite è 9, chissà se fra 30 o 40 anni arriverà un altro marziano… magari italiano? [risata]”.